Tasse. Resta il 20 luglio. Commercialisti: protesta

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Tasse. Resta il 20 luglio. Commercialisti: protesta

Non vi è stata proroga dei versamenti. Così oggi, 20 luglio 2020, si pagano il saldo del 2019 e l’acconto sul 2020 delle imposte sui redditi. Sono chiamati alla cassa anche le partite IVA e i soggetti ISA, e si dovrà il saldo 2019 dei versamenti IVA. 

Ancora: in questa convulsa giornata di luglio un ulteriore appuntamento è con il pagamento dell’imposta di bollo per le fatture elettroniche emesse da aprile a giugno.  

Va poi corrisposto il saldo 2019 della cedolare secca, come pure il primo acconto 2020. Saldo 2019 ed acconto 2020 riguardano anche i soggetti IRES e l’IRAP

Rammentiamo la possibilità di versare con maggiorazione in caso di mancato pagamento entro il 20 agosto p.v. 

Le scadenze proseguono sino a fine luglio. Un ingorgo che i dottori commercialisti hanno tentato di bloccare.

Scadenze 20 luglio. Commercialisti pronti allo sciopero  

In una nota congiunta, il Consiglio nazionale e tutte le sigle sindacali dei commercialisti - ADC, AIDC, ANC, ANDOC, FIDDOC, SIC, UNAGRACO, UNGDEC, UNICO – ventilano un'azione di protesta: “Di fronte alle ripetute e più che motivate richieste di proroga dei versamenti del 20 luglio avanzate dai commercialisti, il Governo ha opposto un no che sembra al momento irrevocabile, oltre che incomprensibile. Non era l’esito al quale volevamo arrivare, ma a questo punto diventa per noi inevitabile valutare concrete azioni di protesta della categoria, tra le quali non escludiamo lo sciopero”.  

Più volte, in questo ultimo periodo precedente la scadenza di oggi, la categoria ha reiterato un accorato appello per una proroga dei versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi e dell’IRAP 2020, considerandola una scelta di buon senso dati gli adempimenti straordinari legati alla emergenza coronavirus e le limitazioni lavorative per dipendenti e collaboratori degli studi professionali derivanti dalle misure anti-contagio, che hanno sottratto il tempo necessario per la predisposizione delle dichiarazioni e per determinare gli importi dei versamenti del 20 luglio: “I nostri studi sono pertanto in una situazione di grande difficoltà che è colpevole ignorare e che si somma alle gigantesche difficoltà economiche che sta vivendo il Paese”. 

I professionisti temono che non aver consentito, o non consentire per i versamenti prossimi, un rinvio concretizzi “l’allarme per un’emergenza sociale che in autunno potrebbe assumere aspetti preoccupanti”.  

Nonostante la piena consapevolezza delle “enormi difficoltà di bilancio che l’esecutivo si trova a gestire (…) sembra davvero paradossale che non si sia trovato il modo, in un periodo di eccezionale emergenza come quello attuale e nell’ambito di manovre che hanno impegnato oltre 80 miliardi di euro in pochi mesi, di garantire la cassa sufficiente per disporre una proroga dei versamenti analoga a quella concessa lo scorso anno, per dare maggior respiro ai contribuenti in affanno”. 

Anche in
  • edotto.com - Edicola del 17 luglio 2020 - Il Dl Rilancio è legge. Sfuma la proroga fiscale - G. Lupoi

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