Stesse regole per contribuenti e Fisco
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 30 settembre 2010
Condividi l'articolo:
Messo sotto accusa l’ufficio fiscale che ritratta la risposta fornita ad un contribuente sotto forma di replica ad un interpello proposto da una società.
I Supremi giudici osservano che il rapporto tra contribuente e Fisco deve essere improntato sulla reciproca collaborazione e lealtà. Ciò significa che se il contribuente venuto meno a un patto con l’Amministrazione finanziaria incorre giustamente in sanzioni anche molto pesanti, stessa sorte spetta al Fisco. Anche l’Amministrazione finanziaria non può cambiare le carte in tavola e sanzionare, per esempio, una società che si è adeguata alla risposta di un interpello presentato dal proprio consulente, perché in tal modo verrebbe violato il principio di affidamento e buona fede.
La precisazione è contenuta nella sentenza n. 20421 del 29 settembre 2010, a firma della Corte di Cassazione. Che, con la sentenza appena ricordata, ribadisce quanto espresso anche dalla Statuto del contribuente e cioè che le risposte agli interpelli da parte dell’Amministrazione finanziaria vincolano quest’ultima, anche se solo limitatamente al quesito posto.
Così, concludono gli ermellini: a seguito di proposizione di istanza di interpello “ordinario”, il parere che viene fornito dall’Agenzia delle Entrate vincola il comportamento dell’Ufficio, determinando la nullità degli eventuali atti impositivi emanati in violazione del parere medesimo.
- ItaliaOggi, p. 28 - Interpelli personali - Stroppa
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: