Spese di rappresentanza separate per le imposte
Pubblicato il 03 maggio 2009
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In chiusura dei bilanci relativi all’esercizio 2008, per consentire un corretto inquadramento delle spese sostenute o da sostenere quest’anno, i dottori commercialisti e gli esperti contabili sono chiamati, come sempre avviene, a fornire un’adeguata consulenza alle imprese.
La nuova disciplina delle spese di rappresentanza ha il pregio di riconoscere ad esse dignità, nel senso che dismette la concezione che le vedeva spese pluriennali a deducibilità limitata perchè destinate a mascherare elargizioni liberali, autoconsumo o assegnazioni di beni ai soci.
Una circolare (n. 9/IR) del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili vicina alla pubblicazione sul quotidiano, effettua una compiuta analisi del regime - ai fini delle dirette, dell’Iva e dell’Irap - delle spese di rappresentanza (deducibili solo in presenza dei requisiti di inerenza e congruità fissati nel dm Economia 19 novembre 2008) e di quelle relative a prestazioni alberghiere e somministrazioni di alimenti e bevande (ai fini dell’Iva, è abrogata per esse la previsione di indetraibilità oggettiva; ai fini della determinazione dei redditi di impresa e lavoro autonomo è introdotto un nuovo limite percentuale, negativo, di deducibilità).
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