Specializzandi senza risarcimento se non è dimostrata l'equipollenza

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Specializzandi senza risarcimento se non è dimostrata l'equipollenza

Va escluso che abbiano diritto al risarcimento del danno coloro che hanno iniziato una specializzazione medica prima del 1991 in un'area non contemplata dalle Direttive comunitarie 75/362 e 75/363, a meno che non sia dimostrata l'equipollenza di fatto con le specializzazioni previste da tali direttive.

Non è sufficiente, a tal fine, che la specializzazione sia stata successivamente inclusa tra quelle conformi alle norme europee a partire dal decreto ministeriale del 31 ottobre 1991.

E' quanto puntualizzato dalle Sezioni Unite civili della Corte di cassazione con sentenza n. 26603 del 14 ottobre 2024, nel pronunciarsi su una questione rilevante in materia di responsabilità dello Stato per la tardiva attuazione di direttive comunitarie.

Specializzazione non insclusa nelle direttive? Niente risarcimento senza prova dell'equipollenza di fatto

Le SU, in particolare, hanno stabilito che non possono pretendere il risarcimento quei medici che:

  • hanno iniziato la specializzazione prima del 1991 in un'area non inclusa nelle direttive comunitarie;
  • non hanno dimostrato l'equipollenza della loro specializzazione rispetto a quelle previste dalle direttive.

Anche se la specializzazione è stata successivamente riconosciuta come conforme alle norme comunitarie con il decreto ministeriale del 31 ottobre 1991, questo riconoscimento successivo non è sufficiente a giustificare un risarcimento per i periodi precedenti.

La dimostrazione dell'equipollenza di fatto tra la specializzazione conseguita e quelle previste dalle direttive è un onere a carico dei richiedenti il risarcimento. In mancanza di tale prova, non vi è diritto al risarcimento, anche se la specializzazione è stata in seguito riconosciuta.

Per i giudici di Cassazione, in definitiva, non vi è risarcimento per chi ha frequentato corsi non contemplati dalle direttive e non ha dimostrato l'equipollenza, anche se tali corsi sono stati successivamente riconosciuti come conformi.

Il principio di diritto delle Sezioni Unite

Di seguito il principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite civili della Cassazione.

“Non possono pretendere dallo Stato italiano il risarcimento del danno da tardiva attuazione delle direttive comunitarie 75/362 e 75/363 e successive integrazioni, coloro i quali abbiano iniziato prima del 1991 una specializzazione non contemplata dalle suddette Direttive e di cui non sia dimostrata l’equipollenza di fatto alle specializzazioni ivi previste, a nulla rilevando che la specializzazione conseguita sia stata, in seguito, inclusa tra quelle qualificate “conformi alle norme delle Comunità economiche europee” dal d.m. 31 ottobre 1991”.
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