Sicurezza lavoro: il responsabile collabora con il datore di lavoro
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 27 dicembre 2012
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Nell’ambito di un procedimento aperto per il reato di omicidio colposo commesso in violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro in azienda, interviene la quarta sezione penale della Corte di Cassazione a sancire un importante principio di diritto.
Nella sentenza n. 49821/2012 si fissano le diverse responsabilità che in materia di sicurezza sul lavoro ricadono in capo alla figura del datore di lavoro e a quelle del dirigente e del preposto. Nello specifico, i giudici ripercorrono i ruoli e le responsabilità della posizione di garanzia e dei reati colposi, per i quali – relativamente al settore delle sicurezza del lavoro – la condotta rilevante non è necessariamente quella omissiva.
Pertanto, si precisa che il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ha l'obbligo di fornire un'attenta collaborazione al datore di lavoro sui profili di rischio, fornendo tutte le informazioni necessarie per poter affrontare i pericoli. Di conseguenza, in caso di incidente, anche mortale, se il responsabile della sicurezza dimostra di aver segnalato i pericoli al datore di lavoro e di aver offerto suggerimenti su come intervenire non può essere considerato responsabile del decesso dell’operaio. Tutta la responsabilità ricade sul datore di lavoro.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 21 - Prevenzione, cruciali le proposte - G. Ne.
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