Si definisce il calendario dei rinvii del “mille proroghe”

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Dopo essere stato approvato dal Consiglio dei ministri della scorsa settimana, il decreto legge “mille proroghe” continua ad essere al centro dei lavori del Governo per la sua messa a punto definitiva, a cui farà seguito la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”. La lista dei principali rinvii dei termini fiscali e contributivi dell’anno 2010 contiene una serie di ritocchi, che già a partire dai prossimi giorni vedrà definiti tempi, metodi e criteri.

Anche il provvedimento che proroga la sospensione dei tributi per i territori abruzzesi colpiti dal terremoto del 6 aprile scorso verrà inserito nel citato decreto legge. Dunque, sarà direttamente il Governo a individuare le categorie di contribuenti che potranno beneficiare della sospensione dei pagamenti di imposte e contributi fino al prossimo 30 settembre 2010. Come sottolineato, però, anche dal capo della protezione civile “la proroga non sarà per tutti, ma riguarderà il territorio del cratere e le categorie più a rischio per il pagamento dei tributi”. Si tratterà cioè di una sospensione mirata e non generalizzata.

Tra le altre disposizioni che trovano posto nel nuovo calendario dei rinvii, anche quella sul 5 per mille, che prevede che le somme non utilizzate per l’anno 2009 potranno essere trasferite direttamente nel conto di competenza per il fondo da ripartire per il 5 per mille dell’anno 2010. Tra gli altri slittamenti, da segnalare la data del 31 dicembre 2010 come termine oltre il quale i consulenti finanziari, in attesa dei provvedimenti attuativi del testo unico bancario, non potranno esercitare più la loro attività se non saranno iscritti all’albo. Per quanto riguarda gli adempimenti fiscali che subiranno uno slittamento dei termini è ormai certo l’adeguamento agli effetti della crisi degli studi di settore da utilizzare per gli anni di imposta 2009 e 2010, l’uso del pin code per le trasmissioni telematiche e l’avvio in parte graduale e in parte a regime da gennaio 2011 per le trasmissioni mensili delle dichiarazioni fiscali ai sostituti d’imposta.

Ma, tra gli argomenti di maggiore attualità che trovano spazio nel "mille proroghe", anche la riapertura dei termini dello scudo fiscale (cosiddetto scudo-quater), a cui si è aggiunta una norma che aumenta di 4 anni (raddoppio dei termini) i tempi degli accertamenti fiscali su attività e beni detenuti in paradisi fiscali. Cioè dagli attuali cinque anni, dall’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi più quattro, a nove anni di tempo per effettuare le verifiche sui capitali espatriati e sui trasferimenti in Italia.

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