Settore calcistico: rinuncia alla retribuzione ma non alla contribuzione
Autore: Redazione eDotto
Pubblicato il 06 novembre 2015
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Con risposta all’interpello n. 26 del 5 novembre 2015, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha chiarito che:
- nell’ipotesi in cui calciatori e tecnici professionisti rinuncino a stipendi già maturati e non ancora corrisposti, la società sportiva/datore di lavoro è comunque tenuta ad assolvere agli obblighi contributivi nei termini di legge con riferimento al trattamento retributivo complessivo non erogato stabilito nel contratto individuale, nonché a versare l’ulteriore contributo al Fondo di accantonamento dell’indennità di fine carriera;
- tenuto conto che il lavoratore non percepisce le retribuzioni maturate per una o più mensilità, nel caso in cui si proceda a conciliazione ed in tale sede il lavoratore rinunci alla corresponsione di importi retributivi – peraltro individuati nell’apposito verbale ex art. 411 c.p.c. – gli stessi non andranno indicati sul LUL.
- ItaliaOggi, p. 30 - Calciatori, sì ai contributi se si rinuncia alla paga - Cirioli - www.anclsu.com
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 44 - L’esonero contributivo passa al nuovo datore - Cannioto, Maccarone
- eDotto.com – Approfondimento Lavoro del 23 aprile 2015 - Mancato pagamento delle retribuzioni. Conseguenze per il datore – Schiavone
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