Sequenza genetica tutelata solo se svolge la funzione per la quale è stata brevettata

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L'Avvocato generale della Corte di giustizia Ue, ha depositato le proprie conclusioni con riferimento alla causa C-428/08, relativa a una questione sulla tutela brevettuale dei prodotti geneticamente modificati.

La causa è stata promossa dalla Monsanto technology LLC., titolare dal 1996 di un brevetto europeo su una sequenza genetica che, introdotta nel Dna della soia, la rende resistente al glifosato. L'azienda, in particolare, si è rivolta al giudice olandese affinché venisse riconosciuta la tutela brevettuale in suo possesso sul suolo comunitario. I giudici dei Paesi bassi hanno chiesto aiuto alla Corte di giustizia per precisare quale tutela debba essere riconosciuta nell'Unione alle invenzioni biotech e, in particolare, ai brevetti relativi a un'informazione genetica. In attesa della pronuncia dell'organo di giustizia europeo, l'Avvocato ha concluso nel senso di considerare tutelato, in quanto sostanza chimica, il dna brevettato: questo, però, solo nel caso che lo stesso svolga la funzione propria per cui è stato brevettato. “Tutelare la sequenza genetica in tutte le sue possibili funzioni, anche quelle non conosciute al momento della richiesta di brevetto – spiega l'Avvocato - significherebbe riconoscere il brevetto per funzioni ignote nel momento in cui lo stesso è stato richiesto”.
Anche in
  • Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 35 – Per le invenzioni “biotech” una tutela mirata e limitata – Galimberti
  • ItaliaOggi, p. 25 – Ogm, il brevetto ha il fiato corto - Chiarello

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