Se il consulente perde la contabilità il giudice deve andare avanti con il procedimento

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La Corte di cassazione, con la sentenza n. 35867 depositata il 4 ottobre 2011, ha stabilito che la conclusione “appare scarsamente credibile che un professionista debba rendersi responsabile di una così grave condotta” non è motivazione che possa bastare a prosciogliere il commercialista dal reato di occultamento delle scritture contabili. In base a ciò, è stata annullata una sentenza emessa dal Gip di Camerino. È proprio la mancanza di chiarezza della situazione probatoria che “imponeva l’approfondimento e il vaglio della fase dibattimentale”.

Nel caso di specie, il consulente dichiarava di aver perso la documentazione contabile dell’azienda e il Gip aveva reputato di non procedere nei confronti del professionista “rilevando non provato il dolo specifico dell’evasione dal momento che si poteva ipotizzare che l’imputato avesse smarrito la documentazione contabile”.
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  • ItaliaOggi, p. 37 - No ai commercialisti credibili a prescindere

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