Sanzioni elevate alle società responsabili per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro

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Per la tragedia all’autorimessaggio di Molfetta dove nel marzo 2008 persero la vita 4 operai per le forti esalazioni di acido solfidrico sprigionatesi da una cisterna di acido solfidrico che dovevano bonificare, la sentenza di primo grado del Giudice di Trani del 26 ottobre 2009 ha accertato le responsabilità di alcune persone fisiche condannate per concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravi con violazione delle norme di prevenzione infortuni e previsto l’interdizione per 5 anni a ricoprire incarichi in società da cui provenga la rappresentanza di persone giuridiche.

Le 3 società ritenute responsabili della tragedia sono state inoltre condannate a pene pecuniarie elevate per la colpa organizzativa di cui al D.Lgs. n. 231 del 2008 che prevede la responsabilità amministrativa dell’ente. Si tratta del primo caso in cui si utilizza il decreto 231 che va a colpire gli enti in caso di reati commessi dai suoi dipendenti per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Le società potrebbero difendersi dichiarando di aver adottato, come prevede il testo unico in materia di sicurezza del lavoro, i modelli di organizzazione che potrebbero sollevare da responsabilità penali ma resta da accertare la bontà e la capacità di tali modelli ad assicurare una effettiva protezione dai danni lavorativi. Si attende il deposito delle motivazioni della sentenza.

Anche in
  • Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 39 – Sanzioni “231” per il lavoro - Negri

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