Sì allo scomputo del credito d’imposta sui dividendi
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 24 maggio 2011
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Il caso di una cessione di titoli in borsa, “utili compresi”, è l’oggetto della sentenza n. 175, del 10 marzo 2011, emanata dalla Commissione tributaria provinciale di Roma.
I giudici tributari, relativamente ad un’operazione di acquisto e rivendita a termine di azioni in borsa, hanno riconosciuto la possibilità di uno scomputo del credito di imposta sui dividendi e la deduzione delle relative minusvalenze, considerandole di fatto operazioni non elusive. In sostanza, si tratta di un fisiologico meccanismo che l’acquirente mette in pratica per scongiurare il rischio di vedere applicata una doppia tassazione sugli utili societari. Il caso di specie, infatti, si riferisce al 2003, anno in cui la deduzione di minusvalenze su acquisti di breve periodo è legata alla scelta del legislatore di mantenere un parallelo “doppio regime” fiscale di circolazione dei titoli.
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