Risponde per stupro e non per violenza privata il padre che agisce su impulso sessuale
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 08 maggio 2010
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La Corte di cassazione, Terza sezione penale, con sentenza n. 17542 del 7 maggio, ha annullato, con rinvio, la decisione con cui i giudici di merito avevano derubricato in violenza privata un'imputazione mossa dalla Procura della Repubblica per stupro nei confronti di un padre che, per accertarsi della verginità della figlia, l'aveva denudata per verificare detta circostanza con la propria mano.
Secondo i giudici di legittimità non poteva essere escluso, nel caso di specie, “che l'uomo avesse agito su impulso sessuale che andava ravvisato anche in presenza della finalità di voler umiliare la figlia".
Secondo i giudici di legittimità non poteva essere escluso, nel caso di specie, “che l'uomo avesse agito su impulso sessuale che andava ravvisato anche in presenza della finalità di voler umiliare la figlia".
- Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 25 – Notizie, in breve - Cassazione
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