Riscossione, stop a cartelle fiscali e pignoramenti per tutto il 2020
Pubblicato il 19 ottobre 2020
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Ordine del giorno più che ricco quello esaminato dal Governo durante il Consiglio dei ministri che si è tenuto nella nottata tra sabato e domenica 18 ottobre.
Il CdM, come si legge nel comunicato stampa n. 67, ha approvato il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. Il provvedimento, che trova la sua traduzione sul piano contabile nel Documento programmatico di bilancio per il 2021, viene ora trasmesso alla Commissione europea.
All’esame anche un decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale.
Il nuovo Dl (di soli due articoli), approvato sabato notte e accolto favorevolmente anche dall’opposizione, entrerà in vigore lo stesso giorno della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Disposizioni urgenti in materia di riscossione esattoriale, approvato il decreto
I nodi principali della moratoria della riscossione coattiva erano soprattutto i costi e l’assenza di risorse finanziarie, che si era manifestata nel corso dell’iter di approvazione del Decreto Agosto.
Recuperate ora le coperture, il Governo ha accolto le richieste arrivate in particolare dal mondo delle piccole e medie imprese, maggiormente colpite dall’emergenza Covid-19, predisponendo un provvedimento ad hoc, che sarà immediatamente operativo.
La scadenza del 15 ottobre, dopo la quale gli agenti della riscossione avrebbero potuto tornare a richiedere i pagamenti ai contribuenti, è stata così nuovamente prorogata fino alla fine del 2020. Per quest’anno, quindi, i contribuenti non riceveranno più cartelle, né vecchie né nuove, e neanche pignoramenti.
Cartelle esattoriali e pignoramenti bloccati fino al 31 dicembre 2020
L’articolo 1 del Decreto legge prevede lo spostamento dal 15 ottobre al 31 dicembre:
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della sospensione delle attività di notifica di nuove cartelle di pagamento;
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del pagamento delle cartelle precedentemente inviate e degli altri atti dell’Agente della Riscossione.
In particolare, si tratta del rinvio degli avvisi esecutivi relativi alle entrate tributarie e scaduti a partire dall’8 marzo 2020 o dal 21 febbraio 2020 per i debitori che hanno la residenza o la sede operativa nei Comuni della ex “zona rossa”.
Queste somme andranno pagate, in unica soluzione, entro il 31 gennaio 2021.
Allo stesso tempo, viene prorogato al 31 dicembre 2020 anche il periodo durante il quale si decade dalla rateizzazione con il mancato pagamento di 10 rate, anziché 5.
In altri termini, slitta a fine anno la possibilità di beneficiare del bonus di 10 rate non pagate, invece delle 5 previste di regola, anche non consecutive, prima di decadere dalla dilazione dei pagamenti accordata dall’agente pubblico della riscossione. Una possibilità in più di rientrare nei piani di rateazione di fronte alle difficoltà momentanee di pagamento, a condizione però che venga presentata la richiesta di rateizzazione delle somme iscritte a ruolo entro il nuovo termine del 31 dicembre 2020.
Sempre nel comunicato stampa n. 67/2020 si legge che, per consentire uno smaltimento graduale delle cartelle di pagamento che si sono già accumulate, alle quali si aggiungeranno quelle dei ruoli che gli enti consegneranno fino al termine della sospensione, è inoltre previsto il differimento di 12 mesi del termine entro il quale avviare alla notifica le cartelle.
La nuova moratoria, oltre che le cartelle esattoriali, ha interessato anche i pignoramenti presso terzi, per i quali sono stati concessi due mesi e mezzo in più di tempo.
Il nuovo decreto legge, infatti, differisce al 31 dicembre 2020 la sospensione degli obblighi di accantonamento per bloccare presso i datori di lavoro o gli enti di previdenza le somme dovute per stipendi, salari o altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a licenziamenti, nonché le somme dovute a titolo di pensione, indennità o di assegni di quiescenza.
Infine, da segnalare come la moratoria fino a fine 2020 comporti anche il congelamento delle misure cautelari: è previsto di fatti uno stop anche dei fermi amministrativi (le cosiddette «ganasce fiscali» alle auto) e delle iscrizioni di ipoteche da parte dell’agente della riscossione a tutela dei crediti da recuperare.
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