Manovra 2021, le novità in materia di lavoro e pensioni

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Manovra 2021, le novità in materia di lavoro e pensioni

Via libera al Documento programmatico di bilancio (DPB) e all’approvazione  del DDL Bilancio 2021. Infatti, ieri pomeriggio il Consiglio dei ministri si è riunito a Palazzo Chigi per mettere nero su bianco le nuove misure che saranno operative a partire dal 2021. Il disegno di legge, in particolare, prevede una significativa espansione fiscale e contiene importanti provvedimenti che rappresentano la prosecuzione delle misure intraprese sinora per proteggere la salute dei cittadini e garantire la sicurezza e la stabilità economica del Paese. Allo stesso tempo, vengono messe in campo le risorse necessarie per garantire il rilancio del sistema economico, attraverso interventi su fisco, investimenti, occupazione, scuola, università e cultura.

Altro capitolo importante della Manovra Finanziaria è sicuramente l’aspetto “lavoro e pensioni”: si va dall’introduzione di un assegno unico per figli under 21 alla proroga dell’APE sociale e opzione donna, nonché alla proroga del blocco sui licenziamenti che scade a fine anno. Vediamo tutte le novità in dettaglio.

Manovra 2021, proroga bonus edilizia per il 2021

In materia di ristrutturazione edilizia, il Governo fa sapere che tali interventi dovranno aspettare i fondi UE. A partire, a quanto sembra, dall’ampliamento del super-bonus del 110%, oggi finanziato fino al 2021. Il disegno di legge si occuperà, invece, di confermare per il prossimo anno i bonus edilizi tradizionali del 50% e del 65%.

Manovra 2021, al via l’assegno unico per le famiglie

A partire dal 1° luglio 2021, il Governo introdurrà il cd. “assegno unico” a 12 milioni di under 21 da 50 a 250 euro al mese in base all’ISEE, che sostituirà le detrazioni e l’assegno al nucleo.

Secondo le prime simulazioni che saranno al centro del dibattito nei prossimi mesi, gli importi erogati andranno da 50 euro a circa 250 euro al mese per ciascun figlio under 21 a carico. Così l’assegno unico e universale per le famiglie - indirizzato anche ad autonomi e incapienti - troverà copertura nella Manovra Finanziaria con uno stanziamento aggiuntivo da 3 miliardi per il 2021, per poi arrivare a 6 miliardi a regime nel 2022.

Il nuovo assegno sarà previsto, a partire dal settimo mese di gravidanza, per ciascun figlio a carico fino ai 21 anni.

L’assegno sarà composto da una quota universale, intorno ai 50-100 euro per ciascun figlio, a cui si sommerà una quota variabile in base alla situazione economica del nucleo, fino ad azzerarsi intorno a 50.000-60.000 euro di ISEE (soglia sotto la quale si arriva a coprire circa il 90-95% delle famiglie). Saranno poi previste maggiorazioni dal terzo figlio in poi, per i disabili e sono allo studio quelle per i nuclei monogenitoriali.

Manovra 2021, blocco dei licenziamenti

Partita aperta sul blocco dei licenziamenti, ad oggi fissato fino al 31 dicembre 2020. Dopo che i sindacati hanno minacciato di mobilitarsi contro la fine del blocco dei licenziamenti e per chiedere la copertura degli ammortizzatori in scadenza, il governo ha convocato i leader di Cgil, Cisl e Uil.

I ministri dell’Economia, Roberto Gualtieri e del Lavoro, Nunzia Catalfo, hanno annunciato che alle imprese che avranno esaurito la “cassa Covid” a metà novembre, sarà garantita una proroga fino a fine anno (con un decreto collegato alla manovra). Questa proroga avrà un impatto anche sul blocco dei licenziamenti, visto che in base al “Decreto Agosto” le imprese, una volta esaurita la “cassa Covid” possono licenziare.

La proroga a fine anno della Cig Covid sposta dalla metà di novembre al 31 dicembre la scadenza del blocco per le aziende che ne faranno ricorso.

I sindacati propongono, invece di prorogare il blocco almeno fino al termine della crisi. La posizione dei ministri è che non si può continuare all’infinito con il blocco dei licenziamenti, serve un’uscita graduale, ma hanno aperto alla possibilità di posticipare la scadenza del blocco ai licenziamenti collettivi o di introdurre vincoli per i licenziamenti individuali economici.

Manovra 2021, proroga Ape sociale e opzione donna

È data per certa, invece, la proroga fino al 2021 dell’APE sociale e dell’opzione donna. Nel DDL ci saranno anche scivoli facilitati nelle aziende con esuberi di personale mantenendo fino a 7 anni la durata dell’isopensione da agganciare alla NASpI per il primo periodo d'uscita.

Nel “pacchetto pensioni” dovrebbe essere inserita anche la riduzione della soglia da 1.000 a 500 dipendenti per il “contratto di espansione”, anche in funzione della “staffetta generazionale”, mentre non è ancora sicuro l’inserimento nel disegno di legge di una nuova fase di “silenzio-assenso” per rilanciare l’adesione alla previdenza complementare che, nell’eventualità, dovrebbe scattare dal prossimo anno.

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