Risarcimento da insidia solo con la prova del nesso di causalità

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La Cassazione, con sentenza n. 20757 del 6 ottobre 2010, ha rigettato la domanda di risarcimento danni avanzata da una donna a seguito delle lesioni personali che la stessa si era procurata cadendo dentro una buca presente su una strada comunale. Per la Corte, la donna non aveva fornito la prova del nesso di causalità tra la buca - la cui presenza, peraltro, non era stata confermata da alcun testimone - e la caduta.

Secondo i giudici di legittimità, perché possa affermata la responsabilità del custode è indispensabile che venga accertata la sussistenza di un nesso di causalità tra la cosa ed il danno patito dal terzo, “dovendo, a tal fine, ricorrere la duplice condizione che il fatto costituisca un antecedente necessario dell’evento, nel senso che quest’ultimo rientri tra le conseguenze normali ed ordinarie di esso, e che l’antecedente medesimo non sia poi neutralizzato, sul piano causale, dalla sopravvenienza di circostanze da sole idonee a determinare l’evento”.
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