Riforma forense: perplessità sulle consulenze
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 11 giugno 2012
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Tra i punti più discussi del testo di riforma dell’ordinamento forense, dall’11 giugno all’esame della Camera dei deputati, si segnala la misura relativa alla consulenza; sul punto il disegno di legge stabilisce l’esclusività in capo all’avvocatura, fatti salvi i casi espressamente previsti dalla legge, delle attività di assistenza, rappresentanza e difesa nei giudizi davanti a tutti gli organi giurisdizionali e nelle procedure arbitrali rituali. Riservata agli avvocati, “fuori dai casi in cui ricorrono competenze espressamente individuate relative a specifici settori del diritto e che sono previste dalla legge per gli esercenti altre professioni regolamentate” anche l’attività di consulenza legale e di assistenza legale stragiudiziale.
Detta formulazione, a parere della commissione Politiche dell'Unione europea determinerebbe un’estensione delle attività riservate agli avvocati con conseguenti possibili restrizioni della concorrenza.
Altri passaggi critici riguardano le società tra professionisti e la specializzazione del legale.
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