Riforma del Tfr: il datore di lavoro sceglierà il Fondo per i versamenti

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Secondo la bozza di riforma della previdenza complementare spetterà al datore di lavoro scegliere in quale fondo versare il Tfr dei lavoratori che, nel termine previsto dei sei mesi di tempo, non hanno espresso un parere preciso, rientrando così nella fattispecie del silenzio-assenzo. Il datore di lavoro potrà scegliere di convogliare le somme presso fondi negoziali collettivi, fondi aziendali oppure fondi regionali. I lavoratori assunti prima del 1993 potranno scegliere di lasciare in azienda il Tfr residuo, altrimenti potranno convogliare le loro quote presso un fondo di previdenza complementare.   

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