Riforma del processo penale: sì del Consiglio dei ministri

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Riforma del processo penale: sì del Consiglio dei ministri

Sulla riforma del processo penale le forze della maggioranza hanno finalmente trovato l’accordo: per i primi tre anni, durata del processo estesa di 1 anno in appello e di 6 mesi in cassazione; possibilità di prorogare il periodo processuale per alcuni gravi reati, compresi quelli di mafia, terrorismo, violenza sessuale.

Giustizia penale: accordo nella maggioranza

Durante il Consiglio dei ministri di ieri, 29 luglio, il Governo ha raggiunto l’intesa sulla riforma della Giustizia penale.

In particolare, sono state concordate alcune modifiche rispetto al testo precedentemente approvato dal CdM.

Tra le novità introdotte si prevede:

  • che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d’appello sia estesa per un ulteriore anno e quella del processo per cassazione per ulteriori sei mesi;
  • che per taluni gravi reati – quali i delitti di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico - i giudici di appello e di Cassazione possano, con ordinanza motivata e ricorribile in sede di legittimità, disporre l’ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto;
  • che nel caso dei reati con aggravante mafiosa (aggravante di cui all’articolo 416 bis, primo comma, c.p.p.) la proroga può essere disposta per non oltre due anni.
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