Resta l’anticipo più ricco

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Per le aziende che hanno almeno 50 dipendenti 2007 dispone che dal 1° gennaio 2007 il Tfr non destinato alla previdenza complementare debba essere versato dal datore al Fondo di Tesoreria gestito dall’Inps. La questione affrontata oggi, in merito alla riforma del Tfr, riguarda la possibilità del datore di concedere ai dipendenti anticipi più corposi del montante. Infatti, l riforma non ha snaturato la funzione del Tfr che rimane sottoposto, come confermato dall’articolo 2 del decreto interministeriale del 30 gennaio 2007, all’articolo 2120 del C. c. con la conseguenza che è prevista la possibilità di stabilire condizioni di miglior favore della disciplina delle anticipazioni attraverso contratti collettivi o accordi individuali. La corresponsione periodica o mensile del Tfr da parte del datore non pare conciliabile con l’obbligo di versamento del Tfr non destinato al Fondo Tesoreria: l’Inps, che gestisce tale fondo, non ha potere di sindacare in merito alle prestazioni che il datore decide di concedere al di fuori delle ipotesi di legge.  

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 46 – La scelta sul Tfr non scorda nessuno - Cirioli

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