Rendita catastale e centrali elettriche. Valore delle turbine da considerare

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La Corte di cassazione, con la sentenza n. 8952 del 13 aprile 2013, ha affermato la legittimità dell'individuazione della rendita catastale di una centrale elettrica prendendo a riferimento il valore delle turbine, in proporzione ad un assegnato tasso di fruttuosità e attraverso la metodologia del “valor medio costante”.

Secondo la Suprema corte, in particolare, era da ritenere valido il metodo utilizzato da un contribuente che aveva calcolato il valore catastale delle turbine attraverso la media aritmetica dei valori riferiti agli anni futuri, dall'accatastamento fino alla fine della vita utile residua, stimati considerando l'effetto della vetustà.

Dal valore delle turbine si era ottenuta, quindi, in proporzione ad un assegnato tasso di fruttuosità, una rendita catastale effettivamente corrispondente al rendimento che mediamente rinveniva da tali beni.
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