Redditometro. Torna la presunzione legale relativa

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Il redditometro è uno strumento che si fonda su una presunzione legale relativa ed è onere del contribuente dare prova della provenienza reddituale o meno delle somme necessarie per mantenere i beni individuati dal redditometro.

Il principio è quello sancito dai giudici della Corte di Cassazione, con ordinanza n. 27545 del 19 dicembre 2011.

La Suprema Corte, fino a quasi tutto il 2010, ha sempre sostenuto che l’accertamento da redditometro si basava su una presunzione legale relativa, che inverte l’onere della prova e lo addossa al contribuente. Solo a partire da fine 2010 - si veda a tal proposito l’ordinanza n. 21661 e poi la successiva sentenza n. 13289/2011 - l’orientamento della Corte appare mutato, in quanto l’accertamento da redditometro viene affiancato per la prima volta a quello basato sugli studi di settore (accertamento standard), che invece si fonda su una presunzione semplice e necessita di essere calato nella realtà del contribuente per essere personalizzato tramite il contraddittorio obbligatorio.

Con la nuova ordinanza, la Corte fa un passo indietro a torna a sostenere che lo strumento del redditometro è una presunzione legale relativa. La decisione finale spetterà ora alle Sezioni Unite.
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