Rapporto UIF 2024: più rischi da criptovalute, IBAN virtuali e gioco online
Pubblicato il 11 giugno 2025
In questo articolo:
- Dati generali e tendenze 2024: meno segnalazioni, maggiore qualità
- Nuovi volti del riciclaggio: criptovalute, stablecoin e VASP
- IBAN virtuali e conti internazionali: nuove frontiere per il riciclaggio globale
- Gioco online: settore ad alto rischio di riciclaggio
- Soluzioni della UIF: innovazione tecnologica contro il riciclaggio
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Il 10 giugno 2025, è stata pubblicata la relazione illustrativa del Rapporto Annuale 2024 dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF), a cura del Direttore Enzo Serata. Il documento offre una visione dettagliata delle dinamiche emerse nel corso dell’anno in materia di prevenzione e contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.
La relazione accompagna e approfondisce i contenuti del rapporto ufficiale, mettendo in luce i fenomeni più rilevanti, le tendenze evolutive e le strategie adottate per rafforzare la capacità di analisi, vigilanza e collaborazione istituzionale, in un contesto finanziario sempre più digitalizzato e complesso.
Nello specifico, nel Rapporto Annuale vengono riportati i risultati delle analisi svolte con riguardo:
- alle segnalazioni di operazioni sospette (SOS),
- alle aree di rischio,
- alle attività di controllo svolte.
Presente anche un aggiornamento circa il quadro normativo (nazionale e internazionale) di riferimento.
Dati generali e tendenze 2024: meno segnalazioni, maggiore qualità
Nel 2024, l’attività dell’Unità di Informazione Finanziaria ha registrato 145.401 Segnalazioni di Operazioni Sospette (SOS), segnando un calo del 3,3% rispetto all’anno precedente. Pur in presenza di una lieve flessione quantitativa, il valore complessivo degli importi segnalati ha superato i 100 miliardi di euro, confermando la rilevanza economica dei flussi oggetto di attenzione.
Il dato più significativo, tuttavia, riguarda la riduzione delle segnalazioni a basso rischio, passate dal 25% al 20% del totale: un indicatore importante che riflette un progressivo affinamento nella qualità della collaborazione attiva. I soggetti obbligati hanno mostrato una maggiore capacità selettiva nell’individuazione delle operazioni effettivamente sospette, in linea con gli obiettivi strategici della UIF volti al miglioramento dell’efficienza del sistema di prevenzione.
Nuovi volti del riciclaggio: criptovalute, stablecoin e VASP
Il Rapporto Annuale 2024 dell’UIF evidenzia con forza l’emergere di nuovi profili di rischio nel panorama del riciclaggio, strettamente legati all’utilizzo di tecnologie digitali e strumenti finanziari innovativi. In primo piano si collocano le criptovalute, e in particolare le stablecoin, che si stanno imponendo come canali privilegiati per il trasferimento illecito di valore, eludendo i tradizionali presìdi antiriciclaggio.
Il meccanismo tipico di impiego delle stablecoin prevede la conversione di valuta fiat (come euro o dollari) in criptovalute ancorate, il loro successivo trasferimento peer-to-peer a controparti estere, e infine la riconversione in valuta locale, il tutto senza passare da banche o intermediari tracciabili. Questo processo permette ai flussi finanziari sospetti di circolare in modo anonimo e rapido, riducendo significativamente la possibilità di rilevazione e intervento da parte delle autorità.
Particolarmente critico è il ruolo svolto da alcuni VASP (Virtual Asset Service Provider), che dovrebbero costituire un baluardo di controllo. In realtà, molti di questi operatori presentano gravi carenze nei presìdi antiriciclaggio, quando non risultano addirittura direttamente coinvolti in schemi fraudolenti. La UIF segnala inoltre che, in alcuni casi, l’apparente regolarità formale dovuta all’iscrizione nei registri pubblici è stata utilizzata come copertura per attività illecite, rendendo ancor più insidioso il fenomeno.
Questi sviluppi disegnano una nuova geografia del rischio, in cui il riciclaggio si muove in ambienti digitali decentralizzati, meno presidiati e più difficili da tracciare, richiedendo una profonda revisione degli strumenti di monitoraggio e delle strategie di contrasto.
IBAN virtuali e conti internazionali: nuove frontiere per il riciclaggio globale
Tra i fenomeni più rilevanti emersi nel Rapporto UIF 2024 vi è l'uso esteso e sempre più sofisticato degli IBAN virtuali e delle reti bancarie internazionali, con particolare riferimento a flussi diretti verso il Sud-Est asiatico e la Repubblica Popolare Cinese. Questa modalità rappresenta oggi uno dei canali più efficaci per occultare l’origine illecita dei fondi e bypassare i controlli regolamentari europei.
In particolare, il meccanismo individuato prevede che operatori extra-UE, frequentemente di matrice asiatica, emettano IBAN virtuali che fanno capo a "master account" aperti presso banche europee, sfruttando la normativa europea per la prestazione di servizi transfrontalieri. Attraverso questi conti principali, i fondi — spesso derivanti da frodi fiscali, false fatturazioni o abusi dei fondi pubblici — vengono frazionati, movimentati e successivamente instradati verso beneficiari esteri, spesso collegati a reti economiche cinesi.
L'uso degli IBAN virtuali consente una disintermediazione bancaria e una difficile riconducibilità dei soggetti economici reali coinvolti, soprattutto quando si tratta di conti collegati a intermediari privi delle necessarie autorizzazioni. Questo rende particolarmente complesso il tracciamento dei flussi, generando significative aree grigie nei sistemi di controllo antiriciclaggio.
Un elemento di grande rilievo è rappresentato dalla collaborazione internazionale tra le autorità di vigilanza dei Paesi interessati. Nel 2024, un’indagine congiunta ha evidenziato gravi carenze nei sistemi di controllo adottati da alcuni Stati membri, confermando l’urgenza di un approccio coordinato a livello europeo.
In questo contesto si inserisce il ruolo emergente dell’Autorità Antiriciclaggio Europea (AMLA), la cui attivazione consentirà un rafforzamento delle capacità investigative, armonizzando le normative nazionali e potenziando la cooperazione transfrontaliera. L’obiettivo sarà quello di limitare l’uso abusivo di strumenti finanziari transnazionali come gli IBAN virtuali, e garantire una risposta tempestiva ed efficace al riciclaggio su scala globale.
Gioco online: settore ad alto rischio di riciclaggio
Oltre ai flussi finanziari transnazionali, anche alcuni settori economici specifici si confermano vulnerabili.
Il gioco online resta un settore ad alto rischio di riciclaggio, soprattutto a causa dell’uso di carte prepagate ricaricate in contanti per alimentare i conti di gioco. Questo meccanismo consente di introdurre denaro nel circuito legale eludendo i controlli sull’origine dei fondi. Le criticità nei sistemi di verifica e monitoraggio da parte degli operatori aggravano il problema, rendendo difficile individuare comportamenti sospetti.
Per contrastare queste vulnerabilità, la UIF ha avviato ispezioni mirate e promosso iniziative formative per rafforzare la consapevolezza degli obblighi antiriciclaggio e migliorare la conformità del settore.
Soluzioni della UIF: innovazione tecnologica contro il riciclaggio
Per fronteggiare i nuovi rischi legati al riciclaggio e al finanziamento illecito, la UIF ha adottato un approccio innovativo, potenziando l’utilizzo strumenti tecnologici avanzati. Tra le principali soluzioni introdotte nel 2024 figurano:
- Algoritmi predittivi per stimare il rischio di infiltrazione mafiosa nei Comuni, analizzando le voci di bilancio pubbliche,
- Data mining e machine learning per l’analisi automatica delle segnalazioni sospette, utili a individuare schemi nascosti e soggetti ricorrenti,
- Revisione del sistema di classificazione del rischio, con nuovi indicatori come il ranking finanziario, il link rating e l’identificazione dei soggetti neutri,
Questi strumenti consentono alla UIF di analizzare in modo più rapido e preciso le operazioni sospette, migliorando la qualità dell’azione preventiva.
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