Ragionieri, arriva la sanatoria contributiva con sanzioni ridotte
Pubblicato il 23 marzo 2022
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Sanzioni e interessi ridotti per i ragionieri morosi iscritti alla CNPR (Cassa Nazionale di Previdenza per i Ragionieri) che intendono sanare la propria posizione. Il via libera è giunto dai ministeri dell’Economia e del Lavoro che hanno approvato la delibera del Comitato dei Delegati riguardante un vero e proprio “Piano di incentivazione alla regolarità contributiva”.
Si tratta della prima volta che i ministeri consentono a un ente di previdenza privato di abbassare sensibilmente le sanzioni e di concedere una rateizzazione di medio termine per favorire la regolarizzazione dei contributi. Dunque, a decorrere da metà maggio 2022, nella sezione privata del portale della Cassa, gli iscritti interessati troveranno i moduli da compilare per l’inoltro della domanda di regolarizzazione, da effettuare nei 90 giorni successivi.
In ogni caso, i dettagli saranno oggetto di un provvedimento apposito della Cassa a cui verrà data ampia pubblicità nel sito internet della stessa.
Piano di incentivazione alla regolarità contributiva, obiettivi e funzionamento
L’obiettivo del predetto piano è quello di agevolare gli iscritti che vogliono sanare debiti riferiti a omissioni contributive, anche parziali, relative al periodo 1992–2020.
La strategia decisa dall’ente si articola sulle seguenti linee di intervento:
- riduzione sensibile delle sanzioni attualmente previste;
- richiesta di interessi in linea con i rendimenti che la Cassa ha registrato negli ultimi anni e riconoscimento di rateazioni tali da non incidere troppo sulle tasche degli iscritti.
Piano di incentivazione alla regolarità contributiva, quanto costa la sanatoria?
Il piano di incentivazione prevede un tasso di interesse da applicare sui contributi non versati pari all’1,41% annuo, una sanzione ridotta del 90% e la possibilità di scegliere se versare il dovuto in un’unica soluzione oppure in forma rateizzata.
Per importi di valore complessivo (contributi e oneri accessori):
- non superiore a 20.000 euro, si chiede un acconto pari almeno al 20% di quanto dovuto e la possibilità di versare la parte rimanente in 8 rate trimestrali;
- sopra i 20.000 euro ed entro i 50.000 euro, l’acconto dovrà essere almeno del 15% e sono ammesse fino a 12 rate trimestrali;
- oltre i 50.000 euro l’acconto richiesto è del 10% e si può arrivare a 16 rate trimestrali.
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