Ragioneria su Manovra 2021. Riformulare norme su esodati, Zes e Transizione 4.0

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Ragioneria su Manovra 2021. Riformulare norme su esodati, Zes e Transizione 4.0

E’ in salita il cammino del Ddl di Bilancio 2021 all’esame dell’aula della Camera. Ieri il testo è stato rimandato nuovamente in commissione Bilancio a causa dei rilievi formulati dalla Ragioneria che ha richiesto lo stralcio di 14 norme, per mancanza di copertura o a causa di relazioni tecniche inadeguate, a cui si deve aggiungere l’invito a riformulare altre 65 disposizioni (tra cui l’esenzione dell’Iva su vaccini e tamponi e il bonus smart Tv).

Manovra 2021. Le norme in bilico

Il punto più nevralgico della revisione richiesta alla Ragioneria riguarda la garanzia della nuova salvaguardia per gli esodati che comporta un costo di 115,1 milioni nei prossimi sei anni. La commissione Bilancio ha lavorato per ripresentare una norma che trovi il via libera della Ragioneria.

Oggi, quindi, sarà posta dal Governo la fiducia sul maxiemendamento; la Camera deve approvare il provvedimento entro il 27 dicembre ed il Senato avrà solo quattro giorni per l’approvazione definitiva.

Zes - Altre osservazioni, dovute a problemi di copertura, sono piovute sull’emendamento, sempre approvato in commissione Bilancio, diretto a ridurre del 50% l’imposta sul reddito derivante dallo svolgimento dell’attività nella Zes. Lo sconto era previsto per sette anni a partire dall’avvio dell’attività.

Incentivi Transizione 4.0 - Blocco anche per i nuovi incentivi Transizione 4.0, in vigore retroattivamente dal 16 novembre 2020. E’ saltata la norma sulla cedibilità dei crediti d’imposta alle banche. Inoltre non è passato l’emendamento contenente disposizioni transitorie riguardante l’applicazione del regime vigente, ex legge 160/19, agli investimenti effettuati tra il 16 novembre 2020 e il 30 giugno 2021, per i quali è previsto un acconto di almeno il 20% versato entro il 15 novembre 2020. Ora senza tale norma si è creata una situazione di caos per le imprese.

Manovra 2021. Blocco per contratti a tempo determinato?

La nuova legge di Bilancio 2021 contiene uno slittamento dei termini per la proroga o il rinnovo dei contratti a termine senza causale: sarebbe fissata al 31 marzo 2021 la possibilità di applicare le disposizioni dell’articolo 93 del Decreto Rilancio, modificate dal Decreto Agosto, che aveva posto come termine ultimo per la proroga dei contratti a tempo determinato senza causale il 31 dicembre 2020.

Di norma, un contratto a tempo determinato non può avere una durata superiore a 24 mesi, comprensiva di proroghe e rinnovi.

Ma, modificando solo la data indicata nell'articolo 93 e rimanendo confermati gli altri vincoli, si limita la possibilità per le aziende di avvalersi di un'ulteriore proroga o rinnovo oltre a quella già prevista ed utilizzata dal decreto Agosto.

Inoltre, confermando la durata massima di 24 mesi prevista dal Dlgs. n. 81/15, rimangono fuori molti contratti a termine che durante il periodo di emergenza Covid hanno raggiunto il limite dei 24 mesi pur fruendo della cassa integrazione.

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