Protezione allargata sui rimpatri a rischio

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La Corte di giustizia europea, con sentenza depositata nella causa C-465/07, ha statuito che l'immigrato proveniente da un paese in guerra, in cui il grado di violenza sia così generalizzato da mettere a rischio la sua incolumità in caso di rimpatrio, può ottenere asilo negli stati della Comunità europea senza necessità di provare la persecuzione personale. Il caso sottoposto all'attenzione della Corte europea riguardava due iracheni, marito e moglie, a cui l'Olanda aveva negato un permesso di soggiorno temporaneo perché la persecuzione personale non era stata sufficientemente provata. Secondo i giudici, infatti, la minaccia può ritenersi dimostrata, in via eccezionale, dal grado di violenza indiscriminato e di diffusione che caratterizza il conflitto in corso nel Paese di origine di chi chiede il permesso di soggiorno.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 28 – La guerra facilita l'asilo - Alberici

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