Pronto il redditometro di “seconda generazione”

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I cambiamenti del contesto socio-economico che si sono registrati negli ultimi dieci anni, hanno spinto il legislatore a richiedere un aggiornamento del paniere delle voci di spesa da prendere in considerazione ai fini dell’applicazione corretta del cosiddetto “redditometro”. Con l’articolo 22, del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010, infatti, sono state apportate modifiche rilevanti all’articolo 38, comma 4, del Dpr n. 600/73, nella parte in cui si disciplina il redditometro, cioè quello strumento a disposizione dell’Amministrazione finanziaria per la determinazione del reddito complessivo delle persone fisiche sulla base del sostenimento di un “paniere” di spese.

Lo scorso 25 ottobre 2011, si è tenuto l’incontro di presentazione alle categorie economiche e professionali del rinnovato paniere e in quell’occasione l’agenzia delle Entrate ha diffuso analiticamente le oltre 100 voci di spesa che entrano nel calcolo del reddito sinteticamente accertabile per ogni gruppo omogeneo di nucleo familiare. A questo punto, si attende l’ufficialità per i nuovi elementi di capacità contributiva. Manca cioé il decreto dell’Economia che, con la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”, renda definitivamente validi per il prossimo biennio i nuovi parametri di spesa.

Le oltre 100 voci di spesa che entrano a far parte del redditometro sono state classificate in sette macrocategorie: le prime sei costituiscono fonti di spesa corrente, l’ultima, che si riferisce agli investimenti immobiliari e mobiliari netti, rappresenta il contributo al reddito sintetico degli acquisti di beni patrimonio effettuati dal contribuente. Alcune voci erano già presenti nella vecchia lista e sono state ripresentate; molte altre, invece, sono state aggiunte per tener conto delle nuove abitudini di spesa dei cittadini. Fra queste entrano a far parte anche le ristrutturazioni delle abitazioni, le minicar e i canoni di noleggio o di leasing sostenuti per qualsiasi tipologia di mezzo di trasporto, le spese per i viaggi organizzati, quelle per gli abbonamenti per la Tv a pagamento fino ai corsi universitari e i soggiorni studio.

A pochi giorni dalla presentazione del nuovo paniere, si sono levate le impressioni dei professionisti. In linea di massima, il redditometro cosiddetto di “seconda generazione” piace, soprattutto perché evidenzia un atteggiamento di dialogo e condivisione da parte del Fisco.

Dall'ufficio studi di presidenza del Cndcec, Enrico Zanetti fa sapere che: “sono senza dubbio apprezzabili le rassicurazioni offerte dai vertici dell'Agenzia circa il fatto che non verrà mai utilizzato come strumento automatico di accertamento, bensì di compliance e di preselezione delle posizioni da assoggettare a verifiche più puntuali e meno statistiche. Se ciò sarà confermato, saremo i primi sostenitori di questi studi di settore per famiglie, nonostante avremmo preferito un vero redditometro basato su spese e beni del singolo contribuente, senza standardizzazioni”.

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