Precisazioni dell’OIC sulla determinazione dell’avviamento nelle imprese mercantili e industriali
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 22 dicembre 2009
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Con l’Applicazione n. 2 agli Ias/Ifrs, l’Oic ha rilasciato una serie di semplificazioni sulle modalità di calcolo dell’impairment test dell’avviamento iscritto in bilancio per le imprese mercantili, industriali e di servizi. Nel documento si specifica che il valore iscritto in bilancio delle attività non deve essere superiore al valore recuperabile, definito come il maggiore tra il valore d’uso e il valore realizzabile al momento della vendita dell’attività stessa. L’impairment test dell’avviamento deve essere applicato alle singole attività non correnti oppure a gruppi di attività non correnti, nel caso in cui la singola attività non genera autonomi flussi finanziari in entrata. Il valore d’uso viene identificato con il valore dei flussi finanziari netti che potranno essere prodotti dalle Cgu (Unità generatrici di flussi finanziari). Per effettuare il calcolo è necessario prendere in considerazione i flussi finanziari in entrata e in uscita, la cui stima può essere fatta basandosi sui ricavi delle vendite e sui costi delle materi prime, dei servizi e manutenzioni della Cgu. In tal modo, si ottiene il margine operativo lordo (Ebitda) dal quale togliendo gli investimenti di mantenimento si ottiene il flusso finanziario da attualizzare.
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