Politiche attive per il lavoro. L’analisi dei CdL

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Politiche attive per il lavoro. L’analisi dei CdL

La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, con circolare n. 22/2015, ha analizzato le nuove norme in materia di politiche attive per il lavoro di cui al D.Lgs. n. 150/2015 evidenziando che si è dinanzi ad un’inversione di tendenza rispetto alla vecchia politica assistenzialista degli ammortizzatori sociali i quali, oggi, sono stati vincolati ad una condizionalità rispetto ad un percorso attivo di ricerca di un nuovo impiego.

Al centro del nuovo scenario c’è la rete dei servizi per il lavoro, l’istituenda ANPAL, i Centri per l’Impiego, le Agenzie per il lavoro e gli altri operatori.

La normativa, sottolinea la circolare della Fondazione, vuole omogeneizzare sul territorio nazionale le iniziative di politica attiva per il lavoro al fine di garantire un livello minimo essenziale dei servizi in ogni Regione.

Tuttavia, la vera novità per i CdL è il coinvolgimento degli operatori privati a supporto, ad integrazione ed in collaborazione del soggetto pubblico, per i quali è prevista la remunerazione con una dote legata, prevalentemente, al risultato occupazionale ottenuto.

In conclusione viene però evidenziato che le nuove norme entreranno “di fatto in vigore a 2016 inoltrato, stante la serie di provvedimenti delegati all’ANPAL che non sarà istituita prima del 1.1.2016”.

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