PNRR rigenerazione Borghi: contributi a fondo perduto per le PMI
Pubblicato il 08 giugno 2023
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L’incentivo “Imprese Borghi” promuove l’avvio o il consolidamento di iniziative imprenditoriali nei territori dei 294 comuni assegnatari delle risorse per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati. La misura è promossa dal Ministero della Cultura ed è gestita da Invitalia. Con un apposito avviso pubblico, la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha definito le modalità operative di erogazione del contributo.
Nell’ambito del PNRR, è stata prevista una dotazione finanziaria di 188 milioni di euro. In particolare, l’incentivo rientra nerlla misura Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3) e Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” - Investimento 2.1: “Attrattività dei borghi storici”.
Soggetti beneficiari
Possono presentare domanda di finanziamento:
- le micro, piccole e medie imprese che presentano iniziative imprenditoriali in forma singola o in aggregazione, già costituite o che intendono costituirsi in forma societaria di capitali o di persone, ivi incluse le ditte individuali e le società cooperative di cui all’art. 2511 e seguenti del codice civile;
- le associazioni non riconosciute;
- le organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit;
- gli Enti del Terzo settore iscritti o in corso di iscrizione al “RUNTS”.
Possono richiedere il contributo le persone fisiche che intendono realizzare un’attività da localizzare nei comuni/borghi storici assegnatari di risorse per Progetti di rigenerazione culturale e sociale, purché esse, entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione, facciano pervenire la documentazione necessaria a comprovare l’avvenuta costituzione dell’impresa e il possesso dei requisiti richiesti. Nel caso in cui i predetti soggetti non dimostrino l’avvenuta costituzione nei termini indicati, la domanda di agevolazione è considerata decaduta. Possono, altresì, richiedere il contributo in esame anche le imprese agricole per iniziative non riconducibili ai settori della produzione primaria dei prodotti agricoli. Di converso, non saranno accolte le domande presentate da imprese ed enti del terzo settore che percepiscono benefici nell’ambito di iniziative di collaborazione pubblico-privata sostenute dal Progetto Locale, ovvero da soggetti con cui intercorrano rapporti di controllo o collegamento societario con tali imprese ed enti del terzo settore ai sensi dell’art. 2359 del codice civile o per via indiretta (attraverso coniugi, parenti, affini e familiari conviventi), o nella cui compagine siano presenti, anche per via indiretta, soci o titolari di cariche nell’impresa.
I requisiti richiesti per i soggetti realizzatori |
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I soggetti realizzatori, in numero minimo di tre e massimo di cinque, potranno partecipare con progetti in “aggregazione”, mediante sottoscrizione di accordi di collaborazione. Ciascun proponente appartenente all’aggregazione riporterà nella rispettiva scheda iniziativa, in un’apposita sezione, la descrizione dei singoli soggetti facenti parte dell’aggregazione, dei rispettivi ruoli, del progetto di ciascun componente, i risultati attesi, gli strumenti e l’organizzazione in relazione al valore sinergico dato dall’integrazione dei progetti. L’ammissione al contributo di uno o più progetti afferenti alla stessa aggregazione non garantisce automaticamente l’ammissione di tutti i progetti dell’aggregazione medesima.
Progetti ammissibili
Sono finanziabili iniziative imprenditoriali per un valore massimo di 150.000 euro, che siano eco-compatibili (basso impatto ambientale, efficienza energetica, riciclo di prodotti, ecc.) e che possano aumentare l’attrattività dei piccoli Borghi offrendo servizi e prodotti sia per la popolazione locale che per i visitatori. La durata massima prevista è di 18 mesi per ciascun progetto ammesso, a partire dalla data di accettazione del provvedimento di ammissione e, comunque, da realizzare entro il 31 dicembre 2025.
Ciascuna domanda deve essere correlata a una sola iniziativa ed una stessa iniziativa non può essere suddivisa in più domande. L’iniziativa imprenditoriale potrà essere realizzata e localizzata in riferimento ad una o più unità locali ubicate nei comuni/borghi storici assegnatari di risorse per i Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale. I progetti presentati dovranno essere coerenti e sinergici con la progettazione presentata dal Comune/i destinatario/i del finanziamento e rispondere a bisogni effettivi dei residenti, avendo come obiettivo quello di costruire imprese che rafforzino la strategia rigenerativa scelta dal Comune e generino benessere nelle comunità.
I progetti imprenditoriali potranno essere articolati in coerenza con i due campi di intervento presenti nell’elenco di cui all’Allegato VI del Regolamento UE 2021/241, previsti per la specifica azione:
- 024 - Efficienza energetica e progetti dimostrativi nelle PMI e misure di sostegno, al quale è attribuito un coefficiente per il calcolo del sostegno agli obiettivi in materia di cambiamenti climatici pari al 40%; in questo ambito gli investimenti saranno destinati al risparmio energetico collegato alle sedi aziendali o ai processi produttivi/organizzativi, a ridurre le emissioni derivanti dai trasporti e dalla mobilità collegata alle attività aziendali, ad introdurre o incrementare l’uso di fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l'eolico, al rinverdimento di aree e stabilimenti aziendali, all’introduzione di processi di economia circolare nonché altre misure in grado di fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
- 128 - Protezione, sviluppo e promozione dei beni turistici pubblici e dei servizi turistici, con coefficiente climatico pari a 0; in questo ambito potranno essere previsti investimenti finalizzati a rafforzare e qualificare l’offerta di beni e servizi nel quadro degli obiettivi di incremento dell’attrattività locale;
Le iniziative dovranno prevedere che una quota non inferiore al 50% dell’investimento complessivo sia destinata a misure in grado di fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici. In mancanza i progetti non potranno accedere alla verifica di merito. Non sono ammesse agevolazioni e iniziative riconducibili ai settori della produzione primaria di prodotti agricoli.
Tipologie di agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse esclusivamente sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 90% dell’iniziativa imprenditoriale ammissibile e, comunque, per un importo massimo pari a 75.000 euro, ai sensi e nei limiti del Regolamento de minimis. Tale percentuale è elevabile al 100%, fermo sempre il limite massimo, nel caso di:
- nuove imprese, da costituirsi entro 60 giorni dal provvedimento di concessione del contributo;
- imprese già costituite a prevalente titolarità giovanili e/o femminili.
ATTENZIONE: I contributi in esame non sono cumulabili con altre agevolazioni pubbliche rientranti nella definizione di aiuto di stato ai sensi degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea ivi inclusi gli aiuti de minimis di cui al Regolamento (UE) n.1407/2013. I soggetti realizzatori devono garantire la copertura finanziaria residua dell’iniziativa imprenditoriale di spesa apportando un contributo finanziario, attraverso risorse proprie, per un importo pari alla quota parte della spesa ammissibile (più IVA) non coperta dal contributo, purché non oggetto di precedenti agevolazioni.
Sono ammissibili al beneficio le spese, al netto dell’IVA, sostenute direttamente dai soggetti realizzatori a partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda, concernenti le seguenti voci di investimento:
- impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;
- beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, correlate all’iniziativa da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa. La perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;
- opere murarie fino al limite del 40% dell’iniziativa di spesa ammissibile, per l’adeguamento alle condizioni necessarie alla realizzazione dell’investimento proposto e finanziato, delle sedi operative dei soggetti realizzatori. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi dell’iniziativa agevolato.
Sono, altresì, ammissibili, le seguenti spese di capitale circolante, fino al limite massimo del 20% del progetto di spesa ammissibile, purché strettamente funzionali al progetto:
- materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti connessi al processo produttivo;
- utenze relative alle unità locali oggetto dell’iniziativa imprenditoriale di investimento;
- canoni di locazione relativi alle unità locali oggetto dell’iniziativa imprenditoriale;
- prestazioni di servizi connesse all’attività agevolata;
- costo del lavoro dipendente da assumere a seguito della realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale che non benefici di altre agevolazioni.
Per essere ammessi, gli interventi e le spese devono essere conformi al principio DNSH, di cui all’articolo 17 del Regolamento (UE) 2020/852, di “non arrecare un danno significativo” all’ambiente e alle indicazioni delle Linee Guida MEF. I beni non devono rappresentare mera sostituzione di impianti, macchinari ed attrezzature, ad eccezione della sostituzione finalizzata all’ efficientamento energetico. Non sono ammesse acquisizioni mediante il cd. “contratto chiavi in mano”, né beni acquisiti con contratti di leasing, né mediante commesse interne. Ai fini dell’ammissibilità della spesa farà fede la data dei documenti fiscalmente validi.
Il soggetto gestore (Invitalia) verifica, attraverso fatture/parcelle, ricevute, buste paga, contratti di fornitura, dati dei bilanci ovvero scritture contabili afferenti al periodo di realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale, l’effettivo sostenimento da parte del soggetto realizzatore di spese riconducibili alle tipologie di cui al presente articolo per un importo almeno pari a quello riconosciuto come ammissibile.
Non sono ammessi beni d’investimento e spese di capitale circolante acquistati da fornitori con cui intercorrano rapporti di controllo o collegamento societario ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile o per via indiretta (attraverso coniugi, parenti, affini e familiari conviventi), o nella cui compagine siano presenti, anche per via indiretta, soci o titolari di cariche nel soggetto realizzatore.
ATTENZIONE: Fermo restando il regime contabile adottato, i soggetti realizzatori dovranno annotare e conservare tutti i documenti di spesa e riportarli negli appositi registri Iva, dei cespiti ammortizzabili, libro giornale o equivalenti per il no profit e degli inventari, rendendoli disponibili per i controlli richiesti. In particolare, i beni d’investimento dovranno essere iscritti nelle voci delle immobilizzazioni cui sono riferiti e risultare nel libro degli inventari del soggetto realizzatore per almeno 3 anni.
Procedura di accesso
Il contributo previsto è concesso sulla base di procedura valutativa con procedimento a graduatoria. Le domande possono essere presentate a Invitalia dall’8 giugno 2023 alle ore 18.00 dell’11 settembre 2023.
A partire dalla data di chiusura della presentazione delle domande, Invitalia avvierà la valutazione delle proposte progettuali e stilerà una graduatoria di merito su base regionale e per singolo progetto di rigenerazione culturale e sociale. La graduatoria, articolata su base regionale e per ciascun Progetto di rigenerazione culturale e sociale, sarà adottata con apposito provvedimento. I contributi sono assegnati sulla base della graduatoria di merito e fino a capienza delle risorse finanziarie.
Le domande devono essere presentate esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma web di Invitalia e firmate digitalmente nel rispetto di quanto disposto dal codice dell’amministrazione digitale. Nel medesimo sito sono disponibili gli schemi e le informazioni necessarie alla presentazione delle domande da parte dei soggetti realizzatori. Tutte le comunicazioni sono inviate attraverso PEC. I soggetti realizzatori, pertanto, devono disporre di firma digitale e di un indirizzo di PEC valido per le necessarie comunicazioni con il Soggetto gestore. A seguito dell’invio telematico della domanda e degli allegati, alla stessa è assegnato un protocollo elettronico e reso evidente il responsabile del procedimento. Pertanto, la data di presentazione della domanda coincide con la data di invio telematico della medesima, come risultante dal predetto protocollo informatico.
Valutazione delle domande |
Alla scadenza del termine di presentazione delle domande si procederà alla verifica di ammissibilità formale e alla valutazione di merito delle domande ricevute. L’iter procedurale comprende una verifica formale della sussistenza dei requisiti di ammissibilità nonché una valutazione di merito. Laddove la domanda non rispetti anche solo uno dei requisiti di ammissibilità e/o la valutazione di merito, Invitalia, in ogni fase, comunica tramite PEC i motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza. A conclusione del procedimento istruttorio, Invitalia e il Comitato di valutazione invieranno separatamente e per i criteri di propria competenza, le graduatorie dei progetti al Ministero della Cultura che provvederà a redigere, associando le due graduatorie pervenute, la graduatoria “definitiva”, articolata su base regionale e per ciascun Progetto Locale, e ad adottarla con apposito Decreto. |
L’erogazione delle agevolazioni
A seguito dell’adozione delle graduatorie, i soggetti che rientrano tra quelli ammessi riceveranno, a mezzo PEC, la comunicazione di ammissione al beneficio. Il contributo, infatti, è concesso mediante apposito provvedimento adottato da Invitalia entro 30 giorni dalla data della comunicazione di ammissione, contenente anche le obbligazioni a cui lo stesso soggetto realizzatore è tenuto ad adempiere.
ATTENZIONE: Il provvedimento di ammissione riporta il soggetto realizzatore, il CUP, le caratteristiche del progetto finanziato, gli investimenti e le spese di capitale circolante ammesse, l’ammontare del contributo a fondo perduto massimo concesso. Il provvedimento, inoltre, disciplina i tempi e le modalità per l’attuazione dell’iniziativa e per l’erogazione del contributo, nonché gli obblighi previsti e i motivi di revoca.
L’erogazione del contributo avviene, su richiesta del soggetto realizzatore:
- a titolo di anticipazione nella misura massima del 10% del totale del finanziamento complessivo concesso entro 30 giorni dalla richiesta da parte del soggetto realizzatore, previa presentazione di idonea fideiussione bancaria o polizza assicurativa, di pari importo, irrevocabile, incondizionata ed escutibile a prima richiesta. La fideiussione deve essere rilasciata da istituti di credito o da compagnie assicurative nel rispetto del disciplinare pubblicato sul sito internet del Soggetto gestore. Laddove erogata, l’anticipazione è recuperata proporzionalmente nei successivi SAL;
- mediante presentazione di stati avanzamento lavori (SAL), al massimo pari a 2 ulteriori rispetto all’eventuale anticipazione. La modulistica relativa alla presentazione dei SAL sarà resa disponibile nell’apposita sezione del sito internet del Soggetto gestore.
I soggetti realizzatori possono richiedere l’erogazione per stati di avanzamento, sulla base di fatture d’acquisto quietanzate. Tutte le richieste di erogazione del contributo devono essere trasmesse al Soggetto gestore per via telematica, utilizzando la procedura informatica a disposizione nel sito internet di Invitalia, secondo le modalità e gli schemi ivi indicati. Il termine massimo per la presentazione dell’ultima richiesta di erogazione è di 3 mesi dalla data di ultimazione dell’iniziativa imprenditoriale.
Sono ammessi esclusivamente pagamenti effettuati in via definitiva, utilizzando un conto corrente dedicato intestato al Soggetto realizzatore, attraverso bonifici bancari/postali, carte di debito e di credito, ricevute bancarie, assegni bancari/postali non trasferibili comprovati da microfilmatura. Invitalia procede all’erogazione del contributo entro 60 giorni dall’arrivo della richiesta di erogazione, mentre Il soggetto realizzatore presenta la richiesta di erogazione unitamente alla seguente documentazione:
Documentazione utile ai fini della erogazione |
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In merito all’erogazione dell’ultima quota, la richiesta dovrà essere corredata, oltre che dalla documentazione prevista, anche da una relazione tecnica finale, resa dal legale rappresentante del soggetto realizzatore, sull’intervento effettuato ed i risultati conseguiti; tale relazione deve riportare l’elenco riepilogativo dei titoli di spesa e le eventuali variazioni intervenute in sede esecutiva rispetto all’iniziativa imprenditoriale presentata. Qualora, a seguito della presentazione di una richiesta di erogazione, risulti necessario acquisire ulteriori informazioni, dati o documenti rispetto a quelli già presentati dal soggetto realizzatore, ovvero precisazioni e chiarimenti in merito alla documentazione prodotta, Invitalia può richiederli mediante una comunicazione scritta, assegnando un termine per la loro presentazione. In tal caso i termini per l’erogazione decorrono dalla data di ricevimento della documentazione e/o delle precisazioni e chiarimenti richiesti.
Monitoraggi, controlli e ispezioni
Invitalia, al fine di accertare l’operatività del progetto e l’effettività delle spese rendicontate, può svolgere dei sopralluoghi presso le unità locali delle iniziative finanziate, anche da remoto. Ai fini del monitoraggio dei progetti agevolati, poi, il soggetto realizzatore trasmette a Invitalia - a partire dalla data di erogazione dal SAL a saldo, con cadenza annuale e fino al terzo esercizio successivo - apposita DSAN a firma del legale rappresentante attestante l’inesistenza delle cause possibili di revoca indicate nel provvedimento di ammissione e in particolare:
- la presenza dei beni strumentali finanziati presso le unità locali dedicate all’iniziativa imprenditoriale;
- il perdurare del rispetto del vincolo di utilizzo delle immobilizzazioni materiali o immateriali oggetto di contributo;
- la regolare esistenza e diretta conduzione del soggetto realizzatore;
- l’inesistenza di procedure concorsuali. In mancanza di tale dichiarazione il Soggetto gestore ha facoltà di avviare il procedimento di revoca totale del contributo.
In ogni fase del procedimento il Ministero e Invitalia possono effettuare controlli e ispezioni anche a campione sulle iniziative imprenditoriali agevolate, al fine di verificare le condizioni per la fruizione e il mantenimento del contributo, nonché l’attuazione degli interventi finanziati. I soggetti realizzatori sono tenuti a corrispondere a tutte le richieste di informazioni, dati e rapporti tecnici disposte dal Ministero o da invitalia allo scopo di effettuare il monitoraggio dei progetti ammessi al contributo.
Quadro Normativo |
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