PNRR, progetti sospesi per il rincaro dei prezzi. 7,5 mld per la ripartenza
Pubblicato il 13 settembre 2022
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Negli ultimi mesi si sono accumulati molti ritardi sulle gare e sulle opere del Pnrr a causa del problema degli extra costi generati prima dal rincaro delle materie prime e, poi, da quello dell’energia. Il rischio è che il 2022 per le gare delle grandi opere del Pnrr possa trasformarsi in un fallimento.
Paure queste evidenziate sempre di più negli ultimi mesi non solo dagli operatori dei settori economici coinvolti e dai molti enti o società chiamati ad attuare il Pnrr, ma anche dallo stesso Mnistro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.
Infatti, nel primo semestre dell’anno, gli effetti degli extracosti dei materiali hanno portato ad un fermo delle gare delle grandi opere del Pnrr con conseguente annullamento delle procedure avviate e con la necessità di un aggiornamento del quadro economico e della base d’asta dei singoli interventi.
Per tentare di recuperare i ritardi accumulati, nei prossimi mesi si dovranno mettere in atto una serie di procedure complesse, quali:
- la ridefinizione dei quadri economici delle opere sospese;
- il rifinanziamento dei progetti con i fondi messi a disposizione dal Governo con il Dl aiuti;
- l’avviamento di procedure per nuove gare e per la loro aggiudicazione.
Proprio con il Decreto Aiuti del maggio scorso (Dl n. 50/2022), il Governo aveva stanziato 7,5 miliardi per compensare gli extra costi nelle nuove gare del Pnrr.
Con la conversione in legge del decreto, al comma 7-bis dell’articolo 26 era previsto un Dpcm che entro 45 giorni avrebbe dovuto essere emanato per definire le procedure e le regole per la richiesta dei fondi e per la loro ripartizione.
Il ritardo nella predisposizione di quest’ultimo provvedimento, però, ha rischiato di provocare un ulteriore rallentamento delle opere indifferibili, invece che l’accelerazione che si attendeva.
Dpcm, 7,5 mld per rimettere in moto le gare di appalto
Dopo un lungo iter, il Dpcm 28 luglio 2022 che disciplina le modalità di accesso al Fondo per l'avvio di opere indifferibili è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 2022, la n. 213.
Il provvedimento, ai sensi del Dl Aiuti, disciplina la procedura per l’accesso al Fondo da parte delle amministrazioni statali istanti, allo scopo di consentire l'avvio, entro il 31 dicembre 2022, delle procedure di affidamento previste dai cronoprogrammi degli interventi indicati per le opere che presentino un fabbisogno finanziario esclusivamente determinato a seguito dell'aggiornamento dei prezzari.
Al Fondo accedono in via prioritaria le opere e gli interventi finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste dal PNRR.
Ai fini dell'accesso al Fondo, il periodo di presentazione delle istanze è fissato dal quinto giorno al trentacinquesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta della Repubblica italiana del presente decreto. Pertanto, secondo il Dpcm i 35 giorni per la presentazione delle istanze di accesso al fondo potranno arrivare fino al 17 ottobre.
Le istanze saranno presentate al Mef dall’amministrazione statale competente (in genere un ministero) dopo che avrà effettuato una istruttoria sulla base della richiesta pervenuta direttamente dalla stazione appaltante.
Il Mef, a sua volta, avrà poi 30 giorni, dunque, fino al 16 novembre, per determinare la graduatoria degli interventi tenendo conto dell’ordine di priorità che in prima battuta premia le opere Pnrr e successivamente quelle del Fondo nazionale complementare.
Con tale provvedimento che definisce la graduatoria, si provvederà anche all’assegnazione delle risorse.
PNRR anticipazione delle risorse per il completamento delle attività
Sulla stessa Gazzetta ufficiale n. 213 di ieri, 12 settembre, è stato pubblicato anche il decreto MEF 5 agosto 2022 con le modifiche al decreto 11 ottobre 2021, che stabilisce le procedure relative alla gestione finanziaria delle risorse previste nell'ambito del PNRR.
Nello specifico il Ministero con le variazioni apportate prevede che, al fine di consentire il tempestivo completamento delle attività del PNRR e il raggiungimento dei relativi obiettivi entro le scadenze previste, su motivata richiesta delle amministrazioni centrali titolari di interventi PNRR, a valere sulle disponibilità del fondo Next Generation EU-Italia, possono essere disposte anticipazioni delle risorse dovute sulla quota di saldo del contributo.
Inoltre il decreto prevede che le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza assegnate in favore degli interventi che prevedono erogazione di aiuti, operazioni di locazione finanziaria, erogazione di prestiti, costituzione di fondi di investimento, di equity o di fondi per la concessione di garanzie, gestiti anche attraverso «fondi di fondi», ovvero in combinazione con altri sostegni elargiti sotto forma di sovvenzioni, sono erogate per quote successive anche oltre i limiti dell'anticipazione, sulla base delle richieste inoltrate dall'amministrazione titolare, in base alle esigenze specifiche di raggiungimento dei relativi target e milestone, nonché alle clausole previste nei contratti stipulati tra l'amministrazione titolare dell'intervento ed i soggetti gestori dell'operazione finanziaria.
Nei casi in cui le risorse vanno a costituire la dotazione dello strumento finanziario di riferimento possono essere erogate in unica soluzione, fino alla concorrenza dell'importo totale dell'intervento medesimo, coerentemente con quanto previsto dai corrispondenti milestone e target.
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