Piano Industria Cyber Nazionale 2025: obiettivi, finanziamenti e ruolo del MIMIT

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Il 12 settembre 2025 l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha approvato, con Decreto Direttoriale prot. ACN 0320700, il Piano per l’Industria Cyber Nazionale.

Si tratta di un documento strategico di primaria importanza, elaborato in collaborazione con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTD) e con i Ministeri delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), dell’Università e della Ricerca (MUR) e degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).

Il Piano rappresenta il cuore della Misura #51 della Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022–2026 ed è destinato a rafforzare l’ecosistema industriale italiano della sicurezza informatica, attraverso azioni mirate a innovazione, sviluppo imprenditoriale e crescita delle competenze.

Obiettivi e finalità

Il Piano per l’Industria Cyber Nazionale nasce dall’esigenza di mettere il Paese nelle condizioni di fronteggiare le nuove sfide del cyberspazio con strumenti industriali, tecnologici e formativi all’altezza.

Gli obiettivi principali sono:

  • Rafforzare il settore produttivo nazionale nel comparto cyber.
  • Promuovere l’innovazione attraverso la collaborazione tra ricerca e industria.
  • Sostenere start-up e PMI, anche in un’ottica di internazionalizzazione.
  • Formare nuove competenze professionali, indispensabili per colmare il gap di figure specializzate.

A chi si rivolge il Piano per l’Industria Cyber Nazionale

Il nuovo Piano per l’Industria Cyber Nazionale mette al centro start-up e PMI, considerate il motore dell’innovazione ma spesso con risorse limitate. Per loro nasce il Cyber Innovation Network, una sorta di palestra dove sperimentare idee e prototipi, testarne la validità tecnica e la sostenibilità economica.

Strumenti di finanziamento

Il Piano non si limita a enunciare obiettivi: porta con sé un pacchetto concreto di risorse. In particolare, sono previsti:

  • Contributi a fondo perduto, erogati dall’ACN e dal MIMIT a gruppi di ricerca, centri di competenza, PMI e start-up.
  • Finanziamenti diretti per progetti ad alto impatto tecnologico e industriale.
  • Accesso ai fondi europei come Horizon Europe e Digital Europe, che rafforzano la dimensione internazionale del settore.
  • Sostegno al Venture Capital, attraverso il Fondo Nazionale Innovazione, gestito da CDP Venture Capital, che dispone di 1,45 miliardi di euro, con una quota riservata alla cybersicurezza.
Si tratta di strumenti pensati per accompagnare le imprese in tutte le fasi: dalla nascita, alla crescita, fino all’espansione sui mercati globali.

Una proiezione internazionale

Accanto ai finanziamenti, il Piano punta a dare visibilità alle imprese italiane all’estero. Obiettivi chiari: rafforzare la resilienza del Paese, aumentare l’autonomia tecnologica e aiutare le aziende a competere nel mondo. In questa direzione vanno il Global Start-up Programme del Ministero degli Esteri e il Centro di Innovazione Italiano a San Francisco, che offrono percorsi di mentoring, formazione e contatti con investitori internazionali.

In sintesi, il Piano costruisce per la prima volta una filiera integrata che unisce ricerca, risorse economiche e apertura ai mercati esteri: non solo buone idee, ma strumenti concreti per trasformarle in imprese solide e competitive.

I tre assi strategici del Piano

Il documento si articola in tre direttrici fondamentali:

  1. Innovazione e collaborazione tra ricerca e industria
    • Potenziamento del trasferimento tecnologico.
    • Incentivi a brevetti e Proof of Concept.
    • Accordi pubblico-privati per accelerare la crescita del settore.
  2. Sviluppo di start-up e PMI, anche in chiave internazionale
    • Accesso a finanziamenti nazionali ed europei.
    • Fondi dedicati a start-up, scale-up e PMI innovative.
    • Sostegno alla competitività sul mercato globale.
  3. Sviluppo di nuove competenze professionali
    • Formazione avanzata tramite centri di trasferimento tecnologico.
    • Programmi per l’aggiornamento continuo dei lavoratori.
    • Creazione di percorsi accademici e professionali specializzati.

Il ruolo del MIMIT

All’interno del Piano per l’Industria Cyber Nazionale, un ruolo di primo piano spetta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), chiamato ad agire sia come attore responsabile sia come erogatore di risorse. Il suo compito è accompagnare il sistema produttivo lungo tutto il percorso di crescita, con interventi mirati e complementari.

Il MIMIT sosterrà il trasferimento tecnologico, favorendo il passaggio delle innovazioni dal mondo della ricerca a quello dell’industria. Offrirà finanziamenti per brevetti e Proof of Concept, così da aiutare microimprese e PMI a proteggere e valorizzare i propri risultati. Con gli accordi per l’innovazione stimolerà collaborazioni tra realtà produttive e centri di ricerca, mentre attraverso il Fondo Nazionale Innovazione e il Venture Capital favorirà nuovi investimenti privati nel settore cyber.

Infine, un’attenzione particolare sarà rivolta alla formazione, grazie a progetti realizzati tramite i centri di trasferimento tecnologico, con l’obiettivo di qualificare e riqualificare le competenze professionali.

In questo modo, il MIMIT diventa uno dei pilastri operativi del Piano, garantendo che le imprese italiane possano contare non solo su risorse economiche, ma anche su strumenti concreti per innovare, crescere e competere.

Con questo Piano, l’Italia compie un passo decisivo verso la costruzione di un ecosistema cyber forte, competitivo e proiettato a livello internazionale. Unendo ricerca, impresa e formazione, il Paese non solo rafforza la propria sicurezza digitale, ma getta le basi per uno sviluppo industriale capace di generare innovazione, occupazione e nuove opportunità sui mercati globali.

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