Più reverse charge per il contrasto all'evasione
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 04 ottobre 2014
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Il consigliere economico del presidente Renzi, Yoram Gutgeld, ha affermato che si sta studiando l'ipotesi di allargare, nel rispetto della normativa comunitaria, il meccanismo dell'inversione contabile – reverse charge – ai fini Iva, per potenziare la lotta all'evasione fiscale, già nella legge di stabilità.
L'ambito più probabile è quello del settore edile, che ha già il meccanismo, ex art. 17 del dpr 633/72, per: le prestazioni di servizi, compresa la fornitura di manodopera, dipendenti da contratti di subappalto nei confronti dell'appaltatore o di altri subappaltatori; le cessioni di fabbricati, se imponibili su opzione del cedente.
L'inversione contabile potrebbe essere applicata ad alcuni settori dei servizi come quelli di pulizie o mense.
Resta più improbabile, invece, l'ampliamento del reverse charge al settore del commercio, il rischio è che si trasformi in una tassa sulle vendite in stile americano (dove non si paga l'Iva, ma ogni Stato richiede il pagamento di una tassa sulle vendite, Sales Tax).
Si ricorda che il reverse charge prevede l'assolvimento dell'Iva da parte del destinatario invece che da parte del fornitore.
- Il Sole 24 Ore, p. 2 - Iva, stretta «mirata» e a tempo - Mobili
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