Percentuali di arsenico oltre i limiti nel servizio idrico territoriale. Risarcimento agli utenti

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Con sentenza n. 662 del 20 gennaio 2012, il Tar del Lazio, accogliendo il  ricorso presentato dal Codacons unitamente ad alcuni privati, ha condannato il Ministero della salute ed il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in solido fra loro, al risarcimento di 100 euro in favore di ciascun ricorrente persona fisica, quale utente, in considerazione della rilevata presenza di arsenico in percentuali superiori a quelle consentite dalla normativa Ue, nell’acqua erogata dal servizio idrico in area territoriale di varie regioni.  

Il fatto illecito – sottolineano i giudici amministrativi – costituito “dall'esposizione degli utenti del servizio idrico a un fattore di rischio, almeno in parte riconducibile, per entità e tempi di esposizione, alla violazione delle regole di buona amministrazione”, viene a determinare “un danno non patrimoniale complessivamente risarcibile, a titolo di danno biologico, morale ed esistenziale, per l'aumento di probabilità di contrarre gravi infermità in futuro e per lo stress psico-fisico e l'alterazione delle abitudini di vita personali e familiari conseguenti alla ritardata e incompleta informazione del rischio sanitario”.
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