Pensioni più alte con la rivalutazione del montante contributivo

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Pensioni più alte con la rivalutazione del montante contributivo

A partire dal 1° gennaio 2024 la pensione avrà una rivalutazione del 2,3% del montante acquisito alla data del 31 dicembre 2022.

Con la nota n. 11929 del 30 ottobre 2023, l’ISTAT comunica che la rivalutazione del tasso di capitalizzazione del montante contributivo è pari a 1,023082 con applicazione sulle pensioni decorrenti dal 1° gennaio 2024.

Tale tasso medio annuo risulta il più elevato rispetto ai precedenti. Pertanto, ne consegue un aumento dell’importo pensionistico per i lavoratori iscritti alle gestioni della previdenza pubblica obbligatoria che andranno in pensione tra il 1° gennaio 2024 ed il 31 dicembre 2024, ai quali sarà applicata una rivalutazione del 2,3% del montante acquisito al 31 dicembre 2022.

Com’è determinato il montante contributivo?

L’importo della quota contributiva della pensione è determinato dal montante contributivo accumulato dal singolo lavoratore rivalutato secondo il tasso collegato alla variazione quinquennale del Pil, e quindi moltiplicato per un “coefficiente di trasformazione” che varia a seconda dell’età del pensionando.

Altresì, l'importo dei contributi che ogni anno è destinato alla pensione, è determinato dall'aliquota di computo che risulta pari al:

  • 33% della retribuzione percepita per i lavoratori dipendenti;
  • tra il 24% ed il 25% a seconda del profilo dell'assicurato, per i lavoratori autonomi.

Applicazione del tasso

Il montante contributivo che viene annualmente rivalutato in base alla crescita nominale del prodotto interno lordo degli ultimi cinque anni, si applica alla parte contributiva delle pensioni:

  • di vecchiaia;
  • di anzianità;
  • di invalidità.

Dunque, risulterà più impattante per coloro che hanno iniziato a versare la propria contribuzione dal 1996 (metodo contributivo), diversamente risulterà meno incisivo per coloro che avevano meno di 18 anni di contributi nel 1995 (sistema misto retributivo-contributivo).

Ancor meno d’effetto per chi ha versato più di 18 anni di contributi nel 1995 poiché il metodo contributivo si applica a partire dal 2012.

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