Penalmente responsabile il datore che gonfia le buste paga dei dipendenti per eludere le imposte

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Con la sentenza n. 3071 depositata il 21 gennaio 2013, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui la Corte d’appello di Catanzaro aveva ritenuto responsabili per evasione fiscale due amministratori di una Srl per avere indicato, nelle dichiarazioni dei redditi della società, alla voce “costi-stipendi personale dipendente” elementi passivi fittizi avvalendosi delle buste paga dei dipendenti riportanti importi superiori a quelli effettivamente loro corrisposti.

Il procedimento penale era derivato da una attività ispettiva della Guardia di Finanza per mezzo della quale erano state raccolte informazioni sull’adempimento fiscale dell’impresa anche attraverso questionari rivolti ai dipendenti. In tale contesto, le dichiarazioni rese dai dipendenti e i questionari da questi compilati erano stati ritenuti come “correttamente utilizzati” dagli organi giudiziari di primo grado, essendo stati raccolti dalla Guardia di Finanza in sede amministrativa prima che emergessero indizi di reità in ordine al reato contestato.
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