Partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento tributario e contributivo

L’articolo 18 del Dl 78/2010 (manovra estiva) ha ridefinito la partecipazione dei comuni all’accertamento fiscale, fissando l’obbligo per l’agenzia delle Entrate di inviare una segnalazione ai suddetti enti locali di domicilio fiscale dei soggetti passivi, prima dell’emissione degli avvisi di accertamento.

A loro volta i comuni hanno 60 giorni di tempo dal ricevimento della segnalazione per divulgare ogni elemento a loro diposizione necessario alla determinazione del reddito complessivo del contribuente accertato.

Anche se le nuove regole sul redditometro entreranno in vigore per il periodo d’imposta 2009, la disciplina che contempla la partecipazione dei comuni alla procedura di accertamento fiscale si deve considerare applicabile già al periodo d’imposta 2008. Dunque, già per gli accertamenti in essere, che riguardano appunto l’anno 2008, l’ufficio delle Entrate è tenuto ad inviare la comunicazione al comune e ad aspettare eventuali integrazioni da parte di quest’ultimo. Il nuovo redditometro, quindi, se impone all’ufficio di avere un certo comportamento nei confronti dei contribuenti (richiesta informazioni e avviso del preventivo contraddittorio), allo stesso modo, lo spinge ad avere un certo comportamento obbligatorio anche nei confronti del comune di residenza del contribuente.

Il banco di prova per l’applicazione delle nuove disposizioni introdotte dalla manovra estiva in tema di accertamento saranno le dichiarazioni dei redditi in scadenza il prossimo 30 settembre. Con l’avvio delle nuove disposizioni, si dovranno evidenziare alcune specifiche tipologie di spesa, che operano ai fini dell’accertamento proprio dal 2009, e che sono utili perché possono fornire indicazioni in merito alla capacità contributiva del contribuente da confrontare con il reddito dichiarato.