Padoan in Senato illustra i conti della Manovra 2018
Pubblicato il 04 ottobre 2017
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Il Ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, nel corso dell'audizione in Senato sul Def, che si è tenuta il 3 ottobre 2017, ha evidenziato i punti chiave della prossima manovra finanziaria.
In tema di conti, Padoan ha illustrato gli effetti dei principali capitoli della manovra, evidenziando come obiettivo finale quello di portare tre decimali di crescita in più, confermando per l’anno prossimo il +1,5% di Pil già previsto per quest’anno.
I numeri per il 2018
La manovra di quest'anno parte da un valore di quasi 20 miliardi, circa l'1,1% del Pil, che verrà coperta per 10,9 miliardi in deficit e per 8,62 miliardi da nuove entrate, tra cui potrebbero rientrare anche la web tax e i tagli di spesa.
Nel commentare i numeri, Padoan ha detto che la prossima legge di bilancio sarà fatta di “misure selettive di impulso alla crescita, agli investimenti, di promozione sociale e per i giovani”, all’interno di un quadro di finanza pubblica che offre “risorse limitate”.
Voto sull'autorizzazione allo scostamento
Per attuare quanto detto dal Ministro dell'Economia, il primo passo è il voto sulla Nota di aggiornamento al Def e sulla relazione che autorizza il deficit aggiuntivo rispetto ai programmi con l’aggiustamento strutturale da 5 miliardi, invece dei 13,5 previsto nel Def di aprile.
Oggi è atteso il voto in Parlamento - serve la maggioranza assoluta - sull'autorizzazione allo scostamento di bilancio, per poter utilizzare i margini di manovra concessi dall'Unione europea all'Italia per circa 10 miliardi.
Gli animi, però, sono contrastanti: la relazione di Padoan è stata ritenuta insufficiente anche da alcuni gruppi della stessa maggioranza parlamentare e, per tale ragione, alcuni di essi all'unanimità hanno scelto di non votare la relazione sul Def, scegliendo, invece - per evitare che scattino le clausole di salvaguardia con un aumento dell'Iva - di votare a favore del voto sullo scostamento.
Capitolo fiscale
Nel corso dell'audizione di ieri, dinanzi alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha esposto con particolare cura i numeri del capitolo fiscale della legge di bilancio 2018, che sarà imperniato prevalentemente su:
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lotta all’evasione Iva, con stretta alle compensazioni,
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rottamazione bis delle cartelle ex Equitalia,
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obbligo di fatturazione elettronica per i rapporti commerciali tra privati,
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estensione dello split payment alle partecipate.
Ma, non da meno sono i tagli in programma. È stata, infatti, delineata una spending review più dura di quella ipotizzata al momento del varo della Nota di aggiornamento del Def.
La nuova fase di spending review (fase 3), punta, oltre che sui tagli ai ministeri, anche sull'obiettivo della centralizzazione degli acquisti Pa.
Altri temi centrali delle manovra saranno poi, la lotta alla povertà e il rafforzamento del Reddito d’inclusione, a cui sono destinati 600 milioni, il potenziamento del Piano Industria 4.0, con la proroga iper-ammortamento e super ammortamento (i cui effetti in termini contabili si vedranno soprattutto dal 2019) ed, infine, la proroga in forma rivisitata dell’ecobonus per le ristrutturazioni.
Padoan ha rivisto i “pesi” rispetto a quelli declinati in precedenza, evidenziando come il capitolo fiscale dovrà garantire il 60% delle risorse (5,1 miliardi) e non più i due terzi indicati in precedenza, mentre dai tagli alla spesa si dovrà ottenere il 40% dell'insieme delle risorse finanziarie e non più i due terzi delle coperture “autonome”.
- Edotto.com – Edicola del 25 settembre 2017 - DEF Approvata la Nota di aggiornamento per la Manovra 2018 – Moscioni
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