È ora di pianificare investimenti e ammortamenti per sfruttare al massimo i benefici della normativa fiscale
Pubblicato il 23 ottobre 2009
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Con l’avvicinarsi della chiusura dell’esercizio 2009, imprese e professionisti stanno adoperandosi per mettere in atto tutte le operazioni possibili per sfruttare al meglio le opportunità messe a disposizione dalla normativa fiscale per ridurre l’imponibile 2009 e, di conseguenza, l’importo da versare a giugno 2010.
A tal fine, quest’anno più che mai, è opportuno pianificare con anticipo, ma, soprattutto, con certezza, la tempistica degli investimenti che impatta sia sulla determinazione degli ammortamenti sia sull’utilizzo dell’agevolazione Tremonti-ter. Proprio allo scopo di usufruire della detassazione del bene strumentale già in sede di versamento del 16 giugno 2010, appare opportuno accelerare la consegna del bene stesso entro il 31 dicembre 2009 se è previsto un reddito fiscale; viceversa, nel caso di reddito negativo, potrebbe essere più utile il rinvio ai primi giorni del 2010 per allungare di un esercizio la scadenza quinquennale per il riporto delle perdite.
Per quanto riguarda la determinazione degli ammortamenti, da quest’anno non basta più solo la consegna del bene, ma occorre anche la sua effettiva entrata in funzione. Infatti, già dal 2008 è venuta meno la possibilità di dedurre ammortamenti anticipati, ed ora scompare pure la possibilità della deduzione raddoppiata per i beni nuovi, la cui quota dovrà essere stanziata solo al 50%.
Per le svalutazioni di magazzino e per gli altri accantonamenti si pone il problema di come attribuire rilevanza fiscale alle svalutazioni da riportare nel bilancio civilistico. Si tratta del caso di minore valore di merci o materiali obsoleti o inutilizzati, che non avendo un prezzo di mercato documentabile devono essere ceduti a terzi o distrutti volontariamente, al fine di avere un elemento certo per la deduzione. In altri termini, le imprese possono, entro fine anno, con atti formalizzati, attribuire certezza a componenti negativi che altrimenti non avrebbero i requisiti per una immediata deduzione.
Allo stesso modo, per la deduzione delle perdite su crediti – entro il 31 dicembre prossimo – è necessario ottenere la documentazione che attesti l’insolvenza del debitore. Cioè, è necessario attivare la dichiarazione di fallimento, le procedure esecutive infruttuose oppure definire transattivamente il credito con il cliente. Tutti questi atti devono essere forniti mediante documentazione probante che riporti data certa, cosa che è necessaria anche per eventuali contestazioni di fornitori o per maggiori oneri da sostenere nei confronti del personale o di collaboratori.
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