Ok dalla Camera al Milleproroghe. L’equipollenza commercialisti-revisori rinviata ad un Dm

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Il decreto legge n. 150/2013, cosiddetto Milleproroghe, ha ricevuto nella seduta del 17 febbraio 2014 l’approvazione in prima lettura del Senato e, dopo qualche ulteriore modifica, anche il via libera della Camera. Ora, il provvedimento torna al Senato per la sua accettazione definitiva e per la conversione in legge entro il tempo utile, pena la sua decadenza, del 28 febbraio 2014.

Pochi minuti prima dell’esame alla Camera, in commissione Affari istituzionali è stato raggiunto un accordo per dare il via libera a venti emendamenti dell’opposizione da far rientrare all’ultimo minuto nel Dl Milleproroghe.

Tra gli argomenti oggetto di modifiche dell’ultima ora vi sono il Sistri, l’efficienza energetica in edilizia, i fondi pensione per il pubblico impiego e la proroga del blocco degli sfratti per fine locazione che slitta al 31 dicembre 2014 e non più solo fino al 30 giugno 2014.

Ancora, tra gli ambiti interessati anche l’equipollenza tra dottori commercialisti e revisori legali.

A fronte di un emendamento del relatore Alfredo D'Attorre (Pd), il testo, nella versione finale approvata dopo qualche modifica, prevede che i requisiti per l’accesso al registro dei revisori per i dottori commercialisti siano definiti mediante un decreto del ministro della Giustizia in accordo con quanto previsto dalla direttiva 2006/43/CE.

Dunque, ora il dibattuto argomento torna al Ministero, che entro 20 giorni dalla conversione in legge del decreto n. 150/2013, dovrà far chiarezza su una norma poco chiara rispetto alla sua formulazione originaria, ed emanare un decreto regolamentare per stabilire le prove di accesso al registro dei revisori contabili.

Unica certezza è che il nuovo decreto non dovrà prevedere maggiori oneri e nuove sessioni di esame per i candidati.

La necessità di un nuovo decreto ministeriale – spiega Enrico Zanetti (Scelta civica) che ha presentato l’emendamento – deriva dal fatto che la formulazione originaria del testo era poco chiara nel prevedere che "ai fini dell'unicità e della duplice iscrizione le eventuali integrazioni di materia dovranno trovare svolgimento nell'ambito degli esami per l'accesso all'albo dei dottori commercialisti”. Ma questo passaggio appariva evidentemente contrario ad un parere della Commissione Ue, che esprimeva una chiara contrarietà alla reintroduzione fino ad ora esistente dell'equipollenza (consulta l'articolo "Revisori legali, l'equipollenza con i dottori commercialisti si allontana"). Di qui la necessità di cercare di risolvere definitivamente la vicenda, entro breve termine dall’approvazione del decreto, nel pieno rispetto della direttiva europea.
Allegati Links Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 20 - Registro revisori, partita riaperta - M. Pri.

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