Nuovo Sostegni-ter. Misure contro il caro bollette. Stop a più cessioni di crediti fiscali

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Nuovo Sostegni-ter. Misure contro il caro bollette. Stop a più cessioni di crediti fiscali

Dalla riunione del Governo del 21 gennaio è arrivato il tanto atteso Sostegni-ter, primo atto del 2022 per fronteggiare le numerose difficoltà che taluni settori stanno ancora affrontando per il continuare della pandemia. Tra i temi, si è affrontato il caro energia che sta incidendo gravemente sulle industrie italiane con il rischio di far chiudere molte filiere. Ma c’è anche il nodo frodi derivante dalla cessione dei crediti d’imposta fiscali.

Caro energie: le misure. Scontente le filiere

L’intervento governativo si è incentrato totalmente sulle imprese, mettendo risorse per 1,7 miliardi, che si aggiungono ai 3,8 miliardi stanziati per il primo trimestre 2022 per mitigare il rincaro del costo dell’energia e diretti alle famiglie.

Le misure sono tre.

Azzeramento oneri di sistema - L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente – ARERA, al fine di ridurre ulteriormente gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, è chiamata ad annullare, per il primo trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 Kw, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico

Contributo d’imposta per energivori – Il comparto delle energivore avrà una parziale compensazione degli extra costi per l’eccezionale innalzamento dei costi dell’energia.

A quelle che hanno subito un incremento del costo per KWh superiore al 30 per cento al medesimo periodo dell’anno 2019, derivante dalla particolare contingenza dovuta dall’innalzamento dei costi dell’energia in questione, è riconosciuto un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti. L’aiuto è riconosciuto in misura pari al 20 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nei primi 3 mesi del 2022.

Tale bonus sarà utilizzabile solo in compensazione ed è prevista la cumulabilità con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi; però la somma non deve superare il costo sostenuto. Il credito d'imposta potrà essere ceduto, anche parzialmente, ma non sarà successivamente cedibile da parte del cessionario ad altri soggetti che lo hanno rilevato (banche e intermediari inclusi).

Meccanismo di compensazione per fonti rinnovabili – La norma interviene sugli operatori che stanno producendo energia senza sopportare gli effetti dell’eccezionale aumento del prezzo dell’energia.

Dal 1° febbraio al 31 dicembre 2022, sull’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull’energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonte idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione tariffaria per differenza, è applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia affidato al GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.

Quindi il GSE calcolerà la differenza tra i prezzi attuali e i prezzi medi dell'energia prodotta fino al 2020 dagli impianti solari e fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW (che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato), nonché sull'energia elettrica prodotta da impianti idroelettrici, geotermici ed eolici incentivati con i vecchi regimi di agevolazione.

I produttori dovranno versare al GSE la differenza su questi extra-profitti. In caso di differenza negativa, incasseranno il dovuto.

Secondo le aziende interessate, il Governo ha messo poco in gioco per salvare una situazione che si sta facendo molto onerosa. I più hanno sostenuto che le misure non sono risolutive, si tratta di piccoli aiuti: serve un piano di lungo termine.

Bonus fiscali: stop a più cessioni

Si segnala una novità importante sul fronte agevolazioni fiscali: i crediti saranno cedibili una sola volta.

La norma è diretta a colpire le frodi che si celano sotto le numerose cessioni dei crediti fiscali.

La limitazione interessa tutti i crediti d’imposta, quindi, Superbonus 110%, altri bonus edilizi, tax credit locazioni, ecc.

Di fatto, pertanto, viene vietata la cessione successiva alla prima da parte dell’impresa agli intermediari finanziari. Il veto riguarda anche lo sconto in fattura: quando si è scelta tale opzione di fruizione del bonus, scatta poi la possibilità di una sola cessione del credito da parte dell’impresa.

Vediamo la questione temporale. Secondo l’articolo 26 della bozza del nuovo Dl, i crediti che alla data del 7 febbraio 2022 sono stati già oggetto di cessione o dello sconto in fattura, possono “costituire oggetto esclusivamente di una ulteriore cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, nei termini previsti”. In caso di ulteriore cessione non ammessa, saranno considerati nulli.

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