Nuovo quadro normativo in materia di disabilità
Pubblicato il 01 luglio 2024
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Il Decreto Legislativo 3 maggio 2024, n. 62, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 14 maggio 2024, rappresenta una trasformazione significativa nel quadro normativo italiano in materia di disabilità, caratterizzata da un approccio innovativo e inclusivo in quanto mira a ridefinire e riorganizzare le disposizioni esistenti, in linea con gli impegni assunti dall'Italia a livello internazionale e con le direttive del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’obiettivo principale è la rimozione degli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione alla vita politica, economica e sociale del Paese.
Le novità principali
Al fine di garantire pari opportunità e migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità (maggiore inclusività), il decreto ha introdotto delle importanti novità, in particolare:
- ridefinizione della condizione di disabilità, il decreto abbandona il vecchio termine "portatore di handicap" sottolineando un cambiamento di prospettiva e introducendo il concetto di "persona con disabilità avente necessità di sostegno intensivo". Questo cambiamento linguistico è accompagnato da un nuovo modello di valutazione, che considera la disabilità non solo in termini medici, ma anche in relazione all'ambiente sociale e alle barriere di diversa natura che impediscono la piena partecipazione delle persone con disabilità.
- Introduzione di una procedura unificata di valutazione della disabilità, sostituendo le molteplici procedure esistenti (invalidità civile, disabilità per inclusione scolastica e lavorativa, ecc.). La valutazione sarà basata sull'International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) e sul World Health Organization Disability Assessment Schedule (WHODAS), con tabelle medico-legali aggiornate. Questa nuova procedura mira a garantire una valutazione più accurata e completa delle esigenze delle persone con disabilità;
- introduzione del concetto di "accomodamento ragionevole" ovvero adattamenti e modifiche necessari per garantire alle persone con disabilità il pieno esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali su base di parità con gli altri. Questo principio, integrato nella legge n. 104 del 5 febbraio 1992, sarà attivato solo come misura sussidiaria per assicurare il diritto all'accesso ai servizi e alle prestazioni previste dalla legislazione vigente;
- istituzione del "progetto di vita individuale personalizzato e partecipato", elaborato attraverso una valutazione multidimensionale, è finalizzato a migliorare le condizioni personali e di salute delle persone con disabilità, promuovendo l'inclusione sociale e la partecipazione su base di uguaglianza. Il progetto deve garantire continuità nell'assistenza e adattarsi ai cambiamenti del contesto territoriale o di vita della persona. In caso di trasferimento in un'altra regione, il progetto dovrà essere riformulato per tenere conto delle specificità del nuovo contesto.
Per facilitare l'attuazione di queste riforme, il decreto prevede una fase sperimentale a partire dal 1° gennaio 2025 su alcuni territori campione, con una piena implementazione su tutto il territorio nazionale prevista per il 1° gennaio 2026.
La valutazione di base e il progetto di vita
Il primo momento per accedere al sostegno e all’eventuale progetto di vita è quello della valutazione di base per il riconoscimento della condizione di disabilità. L’attivazione può essere richiesta anche da minori e anziani non autosufficienti.
Il requisito necessario per avviare il procedimento valutativo di base è il certificato medico che attesta la condizione di disabilità e semplifica le procedure di erogazione delle prestazioni.
La trasmissione del certificato integra la presentazione dell’istanza per il conseguimento delle prestazioni sociali e socio-assistenziali.
Al termine della visita della valutazione di base, sarà data comunicazione alla persona con disabilità del suo diritto ad elaborare ed attivare un progetto di vita individuale.
Il decreto assume un’importanza rilevante per il mondo della disabilità, garantendo un adeguato sostegno per accrescere la qualità della vita in condizioni di pari opportunità con gli altri cittadini.
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