Nuovi delitti contro l'ambiente, il sì del Senato

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L'Aula del Senato, nella seduta antimeridiana del 4 marzo 2015, ha approvato il disegno di legge n. 1345, contenente disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente.

Il provvedimento prevede, tra le altre misure, l'introduzione di nuovi specifici reati nel codice penale.

Le nuove fattispecie di reato

In primo luogo, il delitto di inquinamento ambientale, che punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10mila a 100mila euro chi, abusivamente, cagioni una compromissione o un deterioramento, significativi e misurabili delle acque o dell'aria o di porzioni del suolo o del sottosuolo, di un ecosistema, della biodiversità, della flora o della fauna.

A seguire, il delitto di disastro ambientale, sanzionato con la reclusione da 5 a 15 anni, intendendosi, per disastro ambientale, l'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema o l'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali o, infine, l'offesa all'incolumità pubblica in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo; il delitto di traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività che punisce con la reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10mila a 50mila euro chiunque, abusivamente, cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene o trasferisce materiale ad alta radioattività, ovvero lo abbandona o se ne disfa illegittimamente; il delitto di impedimento del controllo che sanziona con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque impedisce, intralcia o elude l'attività di vigilanza e controllo ambientale e di sicurezza sul lavoro ovvero ne compromette gli esiti.

Introdotti, altresì, il delitto di omessa bonifica che sanziona, con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da euro 20mila a euro 80mila, chi, essendovi obbligato per legge, per odine del giudice ovvero di un'autorità pubblica, non provvede alla bonifica, nonché il delitto di ispezione di fondali marini per il quale è prevista la reclusione da uno a tre anni, in capo a chiunque, per le attività di ricerca e di ispezione dei fondali marini finalizzate alla coltivazione di idrocarburi, utilizzi la tecnica dell'air gun o altre tecniche esplosive.

Raddoppio della prescrizione e confisca

Previsto anche il raddoppio dei termini di prescrizione per tutti i nuovi reati ambientali nonché la diminuzione dei due terzi delle pene in caso di ravvedimento operoso.

Viene, poi, disposta la confisca, anche per equivalente, del prodotto o profitto del reato, confisca che, tuttavia, viene esclusa nel caso in cui l'imputato abbia efficacemente provveduto alla messa in sicurezza e, ove necessario, all'attività di notifica e di ripristino dello stato dei luoghi.
 
Il testo, a questo punto, tornerà all'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 23 – Una raffica di nuovi ecoreati – D'Alessio
  • Il Sole 24Ore – Norme e Tributi, p. 47 - Pena da cancellare per chi si impegna nella bonifica - Ficco
  • Il Sole 24Ore – Norme e Tributi, p. 47 - Reati ambientali, arriva la stretta – Negri

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