Nuove regole di territorialità Iva per i servizi intracomunitari

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Lo schema di Decreto legislativo di recepimento del cosiddetto “Vat pakage”, circa le nuove disposizioni in materia di territorialità e di rimborso ai non residenti, una volta a regime porterà delle sensibili modifiche ai principi che regolano tali operazioni. Soprattutto, l’uniformarsi alle disposizioni della direttiva comunitaria 2008/117/Ce farà sì che il decreto, che si appresta ad essere varato a breve dal Consiglio dei ministri, presenti grosse novità rispetto alla prima bozza approvata in data 12 novembre 2009.

Il punto cardine della direttiva è, infatti, quello di rendere omogenee fra tutti gli Stati Ue le norme relative alla esigibilità dell’Iva. Non sono più ammesse le eccezioni che prevedono che per certe attività l’imposta possa diventare esigibile al momento dell’emissione della fattura o all’incasso del corrispettivo. Le nuove regole Iva impongono che valga esclusivamente il criterio della territorialità legata al luogo di stabilimento del committente. Di conseguenza, per questo tipo di operazioni in ambito intracomunitario, il momento di effettuazione andrà a coincidere con la data di ultimazione della prestazione, o, nel caso di prestazioni a carattere continuativo, con quella di maturazione del corrispettivo. Ciò richiede un’attenta azione di controllo da parte degli operatori nazionali non solo per l’inclusione delle operazioni Iva negli elenchi Intrastat, ma anche per la fatturazione.

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