Non si può giustificare il lancio di oggetti al superiore

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La Cassazione, con sentenza n. 18562 del 2010, ha confermato il licenziamento disciplinare impartito nei confronti di un dipendente di un supermercato che, durante una discussione con un proprio superiore, aveva lanciato in direzione di quest'ultimo una confezione di succo di frutta. 

A nulla è valsa la circostanza dedotta in giudizio dal dipendente definitosi “esasperato” per i continui episodi di mobbing cui era stato sottoposto dalla controparte. Irrilevante anche il fatto che il superiore, di fatto, avesse schivato il lancio. 

Per la Corte di legittimità era, infatti, da ritenere corretta la decisione con cui i giudici di merito avevano considerato la reazione del lavoratore del tutto ingiustificata.
Anche in
  • ItaliaOggi, p. 26 - A casa chi lancia oggetti al capo

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