Non è abusivo l' accesso del consulente autorizzato
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 16 ottobre 2009
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Con sentenza n. 40078 del 2009, la Cassazione, quinta sezione penale, ha confermato la decisione di dissequestro dell'archivio informatico di Gioacchino Genchi, consulente informatico del pm di Marsala, accusato del reato di accesso abusivo ai sistemi informatici e telematici in quanto, autorizzato dal pm alla consultazione dell'Anagrafe tributaria, sarebbe andato “oltre le finalità consentite”.
Secondo i giudici di legittimità, in particolare, l'attività posta in essere dal Genchi non poteva essere qualificata come abusiva avendo lo stesso effettuato l'accesso a seguito dell'autorizzazione ricevuta dal Comune del luogo.
La qualificazione di “abusività”, continua la Corte, “deve essere intesa in senso oggettivo, con riferimento all'accesso e alle modalità utilizzate dall'autore per neutralizzare e superare le misure di sicurezza”. Conseguentemente, qualora l'autore dell'accesso utilizzi i dati raccolti successivamente, commettendo un illecito, lo stesso dovrà rispondere, al più, di un diverso titolo di reato.
Secondo i giudici di legittimità, in particolare, l'attività posta in essere dal Genchi non poteva essere qualificata come abusiva avendo lo stesso effettuato l'accesso a seguito dell'autorizzazione ricevuta dal Comune del luogo.
La qualificazione di “abusività”, continua la Corte, “deve essere intesa in senso oggettivo, con riferimento all'accesso e alle modalità utilizzate dall'autore per neutralizzare e superare le misure di sicurezza”. Conseguentemente, qualora l'autore dell'accesso utilizzi i dati raccolti successivamente, commettendo un illecito, lo stesso dovrà rispondere, al più, di un diverso titolo di reato.
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