Niente ingiuria se l'insulto segue la provocazione

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Con sentenza n. 36883 del 2011, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui il Tribunale di Cagliari aveva annullato la condanna per ingiuria impartita dal giudice di pace nei confronti di un automobilista che aveva rivolto l'appellativo di “cafone” nei confronti di un soggetto il quale, ostruendo la carreggiata con il suo veicolo, aveva impedito il transito nella strada.

Secondo la Suprema corte, in particolare, la condotta dell'imputato era da considerare scriminata in presenza di una provocazione da fatto ingiusto. Era anche emerso, nel corso dell'istruttoria, che l'altro automobilista aveva reagito alle lamentele, in un primo tempo pacifiche, dell'utente accusato con “gesti che avevano acuito la tensione”.
Anche in
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 13 - La reazione non fa ingiuria - Maciocchi

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