Niente condanna per l'unica assenza

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Con sentenza n. 30346 del 21 luglio scorso, la Corte di cassazione ha annullato, con rinvio, una decisione con cui la Corte d'appello di Milano aveva condannato per truffa un impiegato pubblico che, in un'occasione, si era allontanato dal luogo di lavoro dopo aver timbrato il cartellino. Era l'unica e la prima volta che l'uomo assumeva tale condotta in un contesto di generalizzato assenteismo. Di tale circostanza, non avevano tenuto conto i giudici di appello i quali, con carenza espositiva avevano “ritenuto accertato il comportamento facendo riferimento ad una prassi generalizzata” omettendo in questo modo “di spiegare e giustificare, in modo coerente e logicamente accettabile, ed in relazione alle specifiche deduzioni difensive, il necessario profilo soggettivo della contestata condotta in un quadro di comportamenti che hanno visto lo stesso imputato attivarsi di fronte a una attribuzione di ore in eccesso a sua insaputa”.

Eleonora Pergolari
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  • ItaliaOggi, p. 13 – La Cassazione allenta la presa sui fannulloni - Alberici

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