NCC: autorizzazioni anche dalle Regioni, gare pubbliche obbligatorie
Pubblicato il 20 dicembre 2024
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Le Regioni possono assumere la competenza per il rilascio di autorizzazioni al servizio di noleggio con conducente (NCC).
Tuttavia, è obbligatorio rispettare l'obbligo di procedere mediante gare pubbliche, come richiesto dalla normativa statale per garantire la tutela della concorrenza.
Con la sentenza n. 206 del 19 dicembre del 2024, la Corte costituzionale si è pronunciata su una legge della Regione Calabria (n. 16/2023), dichiarando legittima la redistribuzione della competenza regionale in materia di noleggio con conducente (NCC), ma illegittimo il rilascio diretto delle autorizzazioni senza pubblico concorso.
Consulta su autorizzazioni NCC: sì a competenza delle Regioni
Per la Consulta, la competenza sulla materia del rilascio delle autorizzazioni per il servizio NCC può essere legittimamente assunta anche dalle Regioni, con superamento del sistema del 1992 che attribuiva esclusivamente ai Comuni la facoltà di indire concorsi pubblici per il rilascio delle autorizzazioni.
Questa nuova configurazione è giustificata dal principio di sussidiarietà, che consente alle Regioni di adottare misure adeguate per rispondere alle specifiche esigenze del territorio, soprattutto in settori come il trasporto pubblico locale.
Nella decisione, la Corte ha tuttavia ribadito l’importanza di rispettare l’obbligo di procedere attraverso gare pubbliche, come richiesto dalla normativa nazionale.
Tale obbligo rappresenta un cardine della disciplina statale, in quanto garantisce la tutela della concorrenza, un principio di rango superiore che limita le iniziative legislative regionali.
Nel caso della Regione Calabria, la legge n. 16 del 2023 attribuiva alla Regione la competenza per il rilascio delle autorizzazioni NCC e prevedeva la possibilità di assegnarle direttamente.
Come già anticipato, mentre l’attribuzione delle competenze alla Regione è stata considerata legittima, la previsione di un rilascio diretto è stata dichiarata incostituzionale, poiché in contrasto con i principi di concorrenza sanciti dalla normativa statale.
Nella propria disamina, la Consulta ha evidenziato la necessità di bilanciare l’autonomia legislativa regionale con il rispetto dei principi fondamentali stabiliti a livello statale.
La redistribuzione delle competenze sul rilascio delle autorizzazioni NCC, infatti, può rappresentare uno strumento per potenziare il trasporto non di linea e risolvere problematiche locali, come la carenza di vettori.
Tuttavia, tale autonomia deve essere esercitata in modo conforme agli interessi generali, evitando distorsioni del mercato e garantendo trasparenza e pari opportunità per tutti gli operatori del settore.
In materia di NCC, si rammentano anche le recente pronunce della Consulta n. 137/2024 (con cui è stato dichiarato incostituzionale il divieto di nuove autorizzazioni NCC previsto dal Decreto legge n. 135/2018) e n. 183/2024 (con cui è stata dichiarata l'illegittimità del requisito della residenza in un Comune della Regione per l'iscrizione al ruolo dei conducenti di taxi e NCC).
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