Nadef 2019 approvata dal CDM. Bloccato l’aumento Iva
Pubblicato il 01 ottobre 2019
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Con 14 miliardi di deficit in più e 7 miliardi di maggiori entrate è stato sventato l’aumento dell’Iva.
Dalla riunione del Consiglio dei ministri del 30 settembre 2019 è arrivata l’approvazione della Nota di aggiornamento al Def (Nadef) 2019, che indica il perimetro di finanza pubblica nel quale si incentreranno le misure della prossima legge di bilancio.
Saranno 23 i provvedimenti collegati alla manovra.
Nadef 2019: qualche numero
Nel programma di finanza pubblica, il premier Conte fissa un obiettivo di deficit per il 2020 pari al 2,2% del Pil. Rispetto alla legislazione vigente, quindi, si determina un rapporto deficit/Pil pari all’1,4%, che lascia spazio ad una manovra espansiva di circa 14,5 miliardi di euro.
L’altro elemento importante è rappresentato dalle annunciate misure antievasione da cui si prevede di trarre risorse per 7 miliardi di euro già dal prossimo anno.
Il tutto porta a dire che sarà possibile l’azzeramento delle clausole di salvaguardia sull’Iva per il 2020 e la loro riduzione per il biennio 2021-2022.
A garantire la copertura interverranno anche i tagli alla spesa e agli sconti fiscali, specialmente quelli dannosi.
Sulla questione dell’Iva, le parole di Conte: “Abbiamo sterilizzato l’aumento dell’Iva, ma vorrei chiarire che non ci accontentiamo di questo. Il nostro progetto politico è molto articolato”. E’ prevista “un’operazione di contrasto all’evasione come mai fatto in passato. Siamo consapevoli di dover lavorare per inasprire le sanzioni e le pene ai grandi evasori, ma anche di dover realizzare un grande patto con i cittadini per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica". Nessuna penalizzazione per i commercianti e vantaggi per i consumatori, riducendo le commissioni e valorizzando i circuiti alternativi alla moneta elettronica, come quello postale.
Nadef 2019. Gli interventi
Il disegno è di assicurare la crescita economica attraverso l’incremento degli investimenti pubblici, in particolare di quelli per l’innovazione, per la conversione all’economia verde e per il potenziamento delle infrastrutture materiali, immateriali e sociali.
Altri interventi riguarderanno:
- la riduzione del carico fiscale sul lavoro;
- l’aumento della produttività del sistema economico, della pubblica amministrazione e della giustizia;
- la digitalizzazione dei pagamenti;
- il rafforzamento delle politiche di riduzione delle disuguaglianze e della disoccupazione, a partire da quella giovanile e femminile;
- la lotta all’evasione fiscale.
Nadef 2019. Riordino delle agevolazioni fiscali e Green New Deal
In questo campo si prevede di razionalizzare la moltitudine di agevolazioni attualmente esistenti per rendere il sistema più logico e fattivo.
Ma il punto forte della manovra sarà la creazione di un progetto a difesa dell’ambiente: il Green New Deal sarà il perno della strategia di sviluppo del Paese, supportata anche da nuovi strumenti di finanziamento.
Gualtieri, ministro dell’Economia, nella conferenza stampa tenuta a termine della seduta del CDM, ha affermato: “Siamo pronti a emettere dei green bond, emissioni di titoli di debito italiani esplicitamente destinati a sostenere gli investimenti nella sostenibilità ambientale”.
Si è anche tornato a parlare di web tax: nel piano di riordino delle imposte sugli utili d’impresa, sarà data attuazione alla tassa per le multinazionali del settore che spostano i profitti verso giurisdizioni più favorevoli.
Nadef 2019. Settore lavoro
Nella nota di aggiornamento al Def c’è posto anche per il lavoro.
Per questioni di bilancio, la riduzione delle tasse sul lavoro sarà realizzata da luglio 2020 e riguarderà i lavoratori con reddito annuo fino a 26mila euro.
I tecnici del minlavoro stanno valutando la modalità di attuazione: si potrebbe utilizzare il meccanismo del credito d’imposta, che incentra il beneficio in una mensilità (luglio), oppure fare ricorso alla detrazione d’imposta, che porterebbe un vantaggio nella busta paga di ogni mese.
Dal lato previdenza, si parla della proroga di opzione Donna, dell’Ape sociale e dell’avvio del Fondo previdenziale integrativo pubblico, includendo la pensione di garanzia per i giovani.
Il governo è intenzionato anche ad inserire l’equo compenso per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare abusi e sfruttamento, in particolare a danno dei giovani professionisti.
Annunciata la battaglia per arginare il fenomeno delle “false partite Iva” e delle forme di caporalato.
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