Mutuo per importo maggiore del costo, prassi riconosciuta dal Fisco
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 27 ottobre 2014
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La prassi della concessione di mutui per importi eccedenti il costo sostenuto per l'acquisto degli immobili e destinato a finanziare oneri accessori connessi con l'acquisto, quali imposte, onorari notarili, spese di intermediazione immobiliari e così via, è ben nota all'agenzia delle Entrate.
Quest'ultima ha implicitamente riconosciuto l'esistenza di questa prassi tanto da disciplinarla, con apposite circolari, ai fini della detraibilità fiscale degli interessi passivi.
E' quanto evidenziato dai giudici della Commissione tributaria regionale di Cagliari, con sentenza n. 283/01/2014 depositata il 10 settembre 2014, e con la quale è stato accolto il ricorso di una società a cui l'amministrazione finanziaria aveva contestato un maggior reddito imponibile, sulla base della presunta sottofatturazione di alcune cessioni immobiliari.
Secondo i giudici tributari, le presunzioni su cui l'accertamento di maggiori ricavi era fondato non erano assistite dai requisiti di precisione, gravità e concordanza; e difatti, nella specie, il contribuente, assolvendo all'onere su di lui incombente, non si era limitato a fornire generiche giustificazioni ma aveva compiutamente eccepito e documentato, con riferimento a ciascun elemento addotto dall'Ufficio quale indizio dei ricavi occultati, fatti e circostanze idonei a contrastare la contestazione del maggior reddito accertato.
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